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Crosetto: “Decisioni per obbligare Netanyahu a ragionare”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Crosetto: “Decisioni per obbligare Netanyahu a ragionare”

In un’intervista a La Stampa, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha usato parole dure nei confronti del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. “Serve trovare il modo di obbligare Netanyahu a ragionare”, ha dichiarato, spiegando che non si tratta di ostilità verso Israele, ma di un tentativo di salvare “quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità”.

Crosetto: “Decisioni per obbligare Netanyahu a ragionare”

Crosetto ha tracciato una netta distinzione tra l’obiettivo dichiarato di Israele e i rischi dell’operazione in corso. “Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto è liberarla dai palestinesi. La prima è una liberazione, la seconda è tutt’altra cosa e il termine usato è del tutto improprio”. Per il ministro, la retorica del governo israeliano rischia di coprire un’azione che va ben oltre la lotta al terrorismo.

Un salto di qualità preoccupante
Il ministro ha denunciato che l’occupazione di Gaza e le azioni in Cisgiordania rappresentano “un salto di qualità” che richiede decisioni immediate da parte della comunità internazionale. Tali misure, ha spiegato, non devono essere lette come un atto ostile verso Israele, ma come una pressione necessaria per riportare il conflitto su binari politici e umanitari accettabili.

Governanti e popoli: due piani diversi
Crosetto ha insistito sulla necessità di distinguere tra governi, Stati, popoli e religioni. “Vale per Netanyahu come per Putin – ha detto – i cui metodi ormai pericolosamente si assomigliano”. Un avvertimento che punta a separare la condanna di determinate leadership politiche dal giudizio sui popoli che governano.

L’Europa debole e divisa
L’intervista ha toccato anche il tema dell’Ucraina e del ruolo europeo. Crosetto ha criticato l’Unione per la sua “debolezza politica” e per agire “a pezzi” nei dossier internazionali. “L’Europa ha il dovere di sostenere Kiev fino a quando le condizioni decisionali saranno accettabili per Zelensky”, ha ribadito, invitando a non sottovalutare l’impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza del continente.

L’Italia e la coerenza sull’Ucraina
Sul fronte del sostegno a Kiev, Crosetto ha rivendicato la coerenza dell’Italia: “Abbiamo agito senza tentennamenti”. Tuttavia, ha ammesso che “il problema non è il governo ma il sistema Paese”, dove la demagogia politica rischia di indebolire l’impegno a difesa della sicurezza nazionale. Per il ministro, aiutare l’Ucraina significa “aiutare se stessi” e difendere l’Europa da minacce dirette.

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