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Israele: non è più terrorismo, è una vera guerra

- di: Redazione
 
Israele: non è più terrorismo, è una vera guerra
Quello che inizialmente era stato considerato come un atto di terrorismo, seppure su larga scala, si tra confermando una guerra e Israele fa capire di volerla combattere come tale, quando saranno neutralizzati i sette/otto focolai nel suo territorio, con i miliziani ancora a controllare dei siti.
Un portavoce delle forze armate di Israele ha riferito della forte motivazione di Tsahal, sottolineando che "ci sono grandi generali sul campo con soldati che combattono". Intanto, con il passare delle ore, si aggiorna il bilancio delle vittime che in Israele sarebbero più di 700, 260 dei quali tra i moltissimi giovani che stavano partecipando ad un evento musicale e che, a decine, sono stati massacrati mentre fuggivano. A Gaza il numero dei morti sarebbe di 400, rimaste uccise nella prima ritorsione di Israele, affidata a raid aerei.

Israele: non è più terrorismo, è una vera guerra

La forza aerea israeliana afferma di aver colpito durante la notte oltre 500 obiettivi "terroristici" a Gaza, mentre a terra i carri armati avrebbero chiuso le falle aperte dai terroristi per entrare nel Paese. Ma realisticamente, l'esercito di Gerusalemme ammette che i miliziani di Hamas potrebbero ancora entrare nel Paese.  Le forze di difesa israeliane, l'IDF, hanno tenuto un briefing mattutino in cui hanno affermato di aver attaccato circa 1.000 obiettivi all'interno di Gaza.

A Gaza, secondo l’ONU, gli attacchi aerei hanno provocato lo sfollamento di circa 123.000 persone
Tra le località in cui sono ancora in corso combattimenti c'è Be'eri, una comunità agricola. Molti militanti, riusciti ad entrare nel kibbutz e a controllarlo, sono stati uccisi dai soldati israeliani, ma altri sono ancora nascosti nelle case.
Ora il governo di Israele è davanti alla scelta se inviare una grande forza a Gaza per cercare di spezzare il potere di Hamas. Si tratterebbe, commentano alcuni analisti, di una sfida militare che ucciderebbe molti civili palestinesi e potrebbe non funzionare. Ma, con una ''vittoria'' sul campo, resterebbe il problema di chi dovrebbe governare una Gaza domata. Cosa accadrebbe, insomma, il giorno dopo il ritiro di Israele?
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