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Macron e la paura di Trump: il vertice segreto per salvare Kiev (e l’Europa)

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Macron e la paura di Trump: il vertice segreto per salvare Kiev (e l’Europa)

C’è un’ombra che si allunga sul vecchio continente, e non è quella delle colonne di carri russi nel Donbass. È Donald Trump. Il summit d’emergenza convocato a Parigi da Emmanuel Macron con i leader europei sulla guerra in Ucraina ha un obiettivo preciso: serrare i ranghi ora che l’America è tornata imprevedibile.

Macron e la paura di Trump: il vertice segreto per salvare Kiev (e l’Europa)

Non è solo una riunione tecnica, ma una reazione politica. Con Trump di nuovo alla Casa Bianca, il rischio che possa negoziare direttamente con Vladimir Putin una pace che somiglia più a una resa – costringendo Kyiv a cedere territori in cambio della fine del conflitto – agita le cancellerie europee.

Il tycoon lo ha fatto capire chiaramente: “Posso fermare la guerra in 24 ore”. Ma il prezzo di questo stop potrebbe essere devastante per l’Europa, che ha scommesso tutto sul sostegno militare e finanziario all’Ucraina.

L’Europa e la paura del grande ritiro americano
La riunione, organizzata dall’Eliseo, ha visto la partecipazione di Olaf Scholz, Giorgia Meloni, Rishi Sunak e i vertici dell’UE, tra cui Ursula von der Leyen e Charles Michel. Al centro del vertice, la necessità di mantenere un flusso costante di armi e fondi a Kyiv, in un momento in cui l’amministrazione Trump sta già rivedendo gli impegni americani sul fronte internazionale.

A Bruxelles si teme che il secondo mandato di Trump porti a un disimpegno definitivo degli Stati Uniti dalla NATO, o almeno a un ridimensionamento del loro ruolo nel conflitto. Per questo Macron spinge da mesi sulla necessità di un’“autonomia strategica” europea. Ma con quali risorse? Le difficoltà nel rimpiazzare le munizioni inviate in Ucraina, il ritardo nella produzione industriale di armamenti e il freno tedesco agli investimenti militari pesano come macigni sulle ambizioni europee.

Un negoziato su misura per Putin?

Le voci di un possibile piano Trump per fermare la guerra senza consultare gli alleati europei si rincorrono da mesi. Ora, con il tycoon di nuovo al comando, lo scenario si fa più concreto. I contatti tra alcuni suoi emissari e ambienti vicini al Cremlino suggeriscono che il presidente americano voglia imporre un accordo basato su una neutralizzazione dell’Ucraina e su concessioni territoriali alla Russia.

Uno scenario che l’Europa non può accettare, perché significherebbe sancire il principio che la forza vince sul diritto internazionale. Ma senza gli Stati Uniti, fino a che punto l’UE è pronta a sostenere l’Ucraina? L’Europa ha imparato a proprie spese che non esiste una pace senza deterrenza militare.

A Parigi si è discusso anche di un’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina nell’UE e di nuovi pacchetti di aiuti, ma il vero nodo resta la difesa comune. Con Trump alla Casa Bianca, sarà l’Europa a dover garantire la sicurezza di Kyiv. La domanda è: ne ha la forza?

Macron spera che il vertice sia un segnale di unità, ma sa che la partita vera è appena iniziata.

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