La legge di bilancio, dopo la bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato, è pronta per il passaggio parlamentare. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rivendica la filosofia dell’intervento: “Riduciamo il prelievo fiscale sulle famiglie”, con un beneficio promesso a 13,5 milioni di contribuenti, soprattutto nelle fasce medio-basse.
Manovra, Giorgetti: “Riduciamo il prelievo sulle famiglie”
L’impianto si regge su due capitoli principali:
– la rottamazione delle cartelle, dalla quale il governo stima un gettito di 9 miliardi di euro;
– i tagli ai ministeri, per 7,15 miliardi complessivi.
Una strategia che privilegia il riequilibrio interno, più che nuove coperture. Il messaggio è prudenziale: prima di ridurre le imposte, si riducono le spese.
Chi guadagna dal taglio IrpefIl vantaggio interessa soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medio-bassi. In media la riduzione è modesta ma tangibile, con effetti più visibili nelle fasce dove l’inflazione degli ultimi due anni ha eroso maggiormente la capacità di spesa. Il governo punta su un doppio effetto: leggero aumento del reddito disponibile e sostegno ai consumi nel primo semestre 2026.
Non si tratta di una riforma strutturale – per quella servirà una revisione più ampia delle aliquote – ma di un anticipo selettivo che, nelle intenzioni del Mef, accompagnerà il passaggio alla prossima legge delega fiscale.
Il nodo affitti brevi
Sul capitolo delle locazioni turistiche il testo prevede una tassazione differenziata. La cedolare secca resta al 21%, ma sale al 26% per chi pubblica annunci sui portali digitali come Airbnb o Booking. Il governo motiva la scelta con due obiettivi:
contrastare la trasformazione degli immobili in asset turistici stabili nelle grandi città;
riportare una parte dell’offerta verso il mercato della locazione ordinaria, particolarmente carente per studenti e residenti.
La spaccatura nella maggioranza
La misura è però già al centro del confronto politico. Forza Italia chiede che la tassazione resti al 21% per tutti, senza distinzioni legate al canale utilizzato. Gli azzurri sostengono che la stretta finirebbe per colpire piccoli proprietari che usano piattaforme solo come strumento di visibilità, non come speculazione.
Per ora, il testo rimane quello approvato dal Mef. Ma è proprio su questo punto che durante l’iter parlamentare potrebbe aprirsi il principale fronte di modifica.
Bruselles osserva
Sul versante europeo, la manovra viene letta come “compatibile” con gli impegni di stabilità, ma Bruxelles resta vigile su due aspetti: la rottamazione – misura che l’Ue osserva con cautela per il suo impatto sul principio di adempimento fiscale – e i tagli lineari ai ministeri, che devono reggere nel medio periodo senza ridurre la capacità amministrativa.
Il governo rivendica che l’impianto è conservativo proprio per non esporre l’Italia a rischi di rilievo contabile nei prossimi mesi.
Un equilibrio politico ancora in costruzione
La legge di bilancio non nasce come manovra espansiva: è un testo che distribuisce risorse limitate con una logica di selezione. Il segnale voluto da Giorgetti è che la priorità resta la stabilità: prima i conti, poi – quando ci sarà margine reale – eventuali riduzioni più ampie.
L’iter parlamentare dirà se la linea prudenziale reggerà. Il vero banco di prova non sarà tanto il taglio Irpef, condiviso da tutte le forze della maggioranza, quanto la nuova tassazione sugli affitti brevi: è lì che si misura la distanza tra tutela del risparmio immobiliare e controllo del mercato urbano. Due visioni ancora in equilibrio, ma non ancora allineate.