Wall Street ai massimi fa da traino, petrolio su dopo Doha, gas stabile. Euro sopra 1,17, yen a 147: mercati già scommettono sul taglio Fed e guardano alla BCE.
Le piazze asiatiche chiudono in positivo, senza eccezioni di peso e con Mumbai ben intonata. A Tokyo il Nikkei 225 avanza di +0,72%, a Sydney l’S&P/ASX 200 di +0,32%. In Cina lo Shanghai Composite +0,22%, lo SZSE Component +0,42%, il China A50 +0,67% e il DJ Shanghai +0,22%; Hong Kong corre con l’Hang Seng +1,28%. Taipei segna +0,22%, Seul fa meglio di tutti con il Kospi +1,69%, Jakarta mette a segno +1,06%. In India, Nifty 50 +0,43% e BSE Sensex +0,59%. Unica nota stonata nel Sud-Est asiatico, il VN30 di Ho Chi Minh City -0,49%. Il rimbalzo arriva a valle dei nuovi massimi di Wall Street e delle attese, ormai consolidate, di un taglio dei tassi USA a settembre.
Valute: euro tonico, yen fermo, sterlina in spinta
L’euro resta stabilmente sopra 1,17 $, lo yen si muove nell’area 147 per dollaro e la sterlina mantiene quota 1,35 $. Sul fronte indiano, i NDF a un mese della rupia oscillano intorno a 88 per dollaro, segnalando un avvio cauto a Mumbai tra ipotesi di taglio Fed e nuove minacce tariffarie di Washington verso chi compra greggio russo.
Oro e petrolio: il metallo re non molla, il Brent risale
L’oro resta sopra 3.600 $/oncia dopo il massimo storico toccato ieri (area 3.673,95 $): il mercato prezza un imminente taglio Fed e un dollaro meno aggressivo, mentre le tensioni geopolitiche tengono alta la domanda di beni rifugio. Brent e WTI proseguono la risalita (area 67 e 63 $) in scia ai timori dopo il raid israeliano a Doha e alle pressioni della Casa Bianca sull’UE per colpire con dazi i compratori di greggio russo.
Gas europeo: TTF introno a 32–33 €/MWh, quadro stabile
Il TTF di Amsterdam resta in area 32–33 €/MWh dopo la lieve flessione di ieri; lo scenario resta equilibrato tra stoccaggi elevati e flussi LNG sostenuti, ma con una volatilità latente che potrebbe riaccendersi su nuove tensioni o shock d’offerta.
Futures europei: apertura moderatamente positiva
I futures sull’Euro Stoxx 50 indicano un avvio in lieve rialzo (circa +0,2%) per l’Europa. L’impostazione è costruttiva anche per i principali derivati su Dax, Cac 40, Ftse 100 e Ftse Mib, sostenuti dal filotto di record a Wall Street e dall’idea che “cattive notizie” sul lavoro USA stiano diventando “buone” per gli asset rischiosi in vista della mossa Fed.
La lettura degli analisti: rischio geopolitico e “bad news is good news”
“I think the market will be fairly cautious about making that assumption until more details are known” (Jane Foley, Rabobank).
“The immediate reaction of a spike in crude benchmarks and some further upside in spot gold makes considerable sense” (Michael Brown, Pepperstone).
“Stock markets aren't reacting much, but gold is: it's at an all-time high” (Carlo Franchini, Banca Ifigest).
“An upside inflation surprise could rock the boat slightly” avverte Kyle Rodda (Capital.com), ricordando che la settimana è dominata da PPI e CPI USA e, in Europa, dalla riunione BCE.
Cosa guarda il mercato oggi
In una parola: tagli. Le revisioni al ribasso dell’occupazione USA e il raffreddamento del dollaro hanno acceso il risk-on, ma la bussola resta la Fed del 17 settembre. In Europa, la BCE è attesa in pausa con “forward guidance” meno aggressiva; una sorpresa restrittiva peserebbe su equity e credito periferico. Sul fronte commodity, occhi su Brent (equilibrio tra geopolitica e offerta OPEC+ in graduale ripristino) e su TTF (sensibile a clima, LNG e dossier sanzioni). Nel Forex, EUR/USD sopra 1,17 e USD/JPY in area 147 riflettono un dollaro più difensivo, mentre la sterlina resta sostenuta da attese di politica fiscale ordinata a Londra.
In sintesi
Il segnale è chiaro: Asia in rialzo compatto, oro stellare, petrolio in recupero misurato, gas europeo stabile e futures UE positivi. Se i dati USA non tradiranno, l’Europa aprirà in verde e resterà agganciata al momentum globale. Eventuali scossoni d’inflazione o nuove frizioni geopolitiche sarebbero l’unico freno di breve.