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Messico sospende temporaneamente le spedizioni postali verso gli Usa

- di: Jole Rosati
 
Messico sospende temporaneamente le spedizioni postali verso gli Usa
Messico sospende le spedizioni verso gli USA: caos de minimis
Una mossa cautelativa che mette in stallo milioni di pacchi, mentre crescono tensioni e trattative tra governi.

Messico blocca i pacchi verso Usa: scoppia la bufera da de minimis

Il servizio postale nazionale messicano, Correos de México, ha annunciato con fermezza la sospensione temporanea di ogni spedizione postale e pacchi diretti verso gli Stati Uniti. La decisione scatta a partire da oggi ed è stata motivata dall’imminente entrata in vigore di nuove regole fiscali statunitensi che colpiranno tutti i pacchi esteri, indipendentemente dal loro valore.

Cosa cambia da domani 29 agosto? Il crollo dell’esclusione “de minimis”

Fino a ieri, il sistema “de minimis” garantiva l’esenzione da dazi per pacchi di valore inferiore agli 800 dollari, consentendo l’ingresso negli Stati Uniti di oltre un miliardo di pacchi l’anno. Dal 29 agosto 2025 questa agevolazione viene cancellata, con l’introduzione di nuove procedure e controlli.

A sorpresa, restano zone d’incertezza: le nuove tariffe possono variare dal 10% al 50% in base all’origine del pacco, oppure prevedere tariffe fisse tra 80 e 200 dollari per spedizione in una fase transitoria di alcuni mesi.

Una decisione condivisa a livello globale

Il Messico non naviga da solo: decine di Paesi — tra cui Germania, Francia, Italia, Canada, Giappone, Australia e Nuova Zelanda — hanno sospeso o limitato le spedizioni verso gli Stati Uniti, citando confusione sulle procedure e impreparazione operativa alla vigilia del cambiamento.

L’Agenzia postale delle Nazioni Unite (UPU) ha espresso preoccupazione per i tempi stringenti e ha avviato un dialogo con le autorità statunitensi e i provider internazionali per scongiurare impatti più gravi sulle comunicazioni globali.

Reazioni sul territorio messicano

Tra le storie che emergono, quella di Yunnueth Hernández: si era recata all’ufficio postale con i figli per mostrare loro — “come ci si scriveva prima dell’era digitale”, ha raccontato — ma è rimasta con le mani vuote.

Il personale le ha comunicato, con rammarico, che “le spedizioni verso gli Usa sono state annullate”, ha spiegato il personale dell’ufficio postale. Non mancavano le lacrime: una donna si è vista rifiutare una lettera con fotografie destinata al fidanzato all’estero.

Il governo messicano fa sapere di essere in contatto con le autorità americane e con le organizzazioni postali internazionali per definire nuovi processi operativi atti a ristabilire una consegna fluida e sicura.

Bilancio e possibili scenari futuri

  • Disagio diretto per cittadini e imprese, specie per chi invia o riceve piccoli pacchi quotidiani.
  • Pressione politica tra Messico e Usa, con la sfera commerciale e la sicurezza (ad esempio la cooperazione contro i cartelli) come terreni di negoziazione.
  • Rischio prolungamento del blocco, se da Washington non arriveranno istruzioni operative chiare, con ricadute sul flusso postale internazionale.

In sostanza, il Messico ferma per ora le spedizioni verso gli Stati Uniti, in seguito all’abolizione dell’esenzione fiscale per i pacchi di basso valore. Una scelta pragmatica che riflette il caos generato dall’introduzione improvvisa di nuove regole doganali — e che coinvolge ora milioni di persone e professionisti in tutto il mondo. 

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