Ogni molestatore, come lo scarafaggio, è bello 'a mamma soja'

- di: Bianca Balvani
 
Lo confessiamo: vorremmo veramente incontrare la donna di Pescara che, davanti alla rabbia della ragazza alla quale il figlio aveva appena tastato il sedere, le ha detto che non doveva lamentarsi. Anzi, che doveva apprezzare che a farla oggetto di un massaggio (non richiesto) alle terga era un bell'uomo, creando così una nuova categoria giuridica di esimente. Se, in sostanza, tocchi le chiappe a qualcuno e sei di bell'aspetto, sei mondato da ogni colpa. Anzi, forse meriteresti un premio da qualche ong (ce n'è per tutti i gusti, ormai) che, piuttosto che tutelare i diritti delle donne, lo fa con i ''palpatori cortesi''.
Sono episodi come questo - accaduto davanti alla stazione di Pescara il 13 agosto - che danno la misura di come ormai non esiste più una morale comune, con dettami che tutti rispettano, pur non essendo codificati da una legge, perché ciascuno si fa la propria. Che, sebbene conseguenza della sua cultura e dell'ambiente in cui vive, non può calpestare i diritti degli altri, come quello a camminare in strada senza che un cretino (quello di turno, vista la nostra premessa) ritenga di fare quel che vuole del tuo corpo.

Ogni molestatore, come lo scarafaggio, è bello 'a mamma soja'

La ''mano più veloce'' non del West, ma sicuramente di Pescara, ora avrà tempo per riflettere, visto che è stato arrestato per violenza sessuale. Un provvedimento del gip di Pescara, emesso dopo una richiesta in tal senso della procura, che, se deve essere accolto con soddisfazione, ingenera, peraltro, delle perplessità, per qualcuno che s'è macchiato dello stesso spregevole gesto - l'ormai mitico bidello di Roma che palpò il sedere di una studentessa, dopo averle infilato una mano dentro i pantaloni - un tribunale ha decretato la non colpevolezza, ritenendo che i pochi secondi dell'atto del tastare non configurassero una violenza sessuale.
Viene quindi naturale chiedersi quale siano i parametri che adottano i magistrati e che, a lume di logica, dovrebbero essere improntati a omogeneità, posto che le mani sono mani, i sederi sono sederi e le palpatine, vivaddio, sono palpatine e quindi si traducono in un atto che deve ingenerare solo rabbia.

Che sia la forma? Che a Roma i glutei abbiano una conformazione per cui toccarle è atto che non dà soddisfazione, mentre a Pescara sì?
Lasciamo ai giuristi l'arduo compito di spiegarci l'arcano, anche se verrebbe da chiedersi, pensando ai giudici di Roma che hanno assolto il bidello, se il loro verdetto sarebbe stato lo stesso se ad essere tastata fosse stata qualcuna che ricordava la figlia.
Ma torniamo alla madre di Pescara che, sicura del fatto suo e che il figlio era da inserire nell'elenco dei premi Nobel per la Bontà d'animo (categoria che abbiamo inventato sul momento), ha giustificato il gesto dell'amato rampollo, anzi ha sfidato la vittima a chiamare la polizia.
Forse perché sicura che gli agenti, vedendo che bel ragazzo era il figlio lo avrebbero mandato via senza alcuna contestazione, se non addirittura portandolo al bar per un cappuccino e un cornetto.
Sinceramente non sappiamo quale sia l'aspetto di quest'uomo, né cosa faccia nella vita di tutti i giorni, oltre che tastare il primo sedere che lo ispira. Ma nemmeno se fosse un mix, in melius, di Brad Pitt, Chris Hemsworth, Jude Law (ma l'elenco potrebbe essere lunghissimo) questo lo autorizzerebbe a stracciare, oltre che la legge, il rispetto verso le donne, che sono le ragazze di oggi e le madri di domani. Proprio come la sua.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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