Codogno, dopo 100 giorni riapre il Pronto soccorso

 
Il 4 giugno sarà ricordato a lungo a Codogno, diventando un giorno dalla forte valenza simbolica: oggi infatti riaprirà ufficialmente il Pronto soccorso dell'ospedale sito nel paese in provincia di Lodi che era chiuso ormai da più di 100 giorni.

Il 21 febbraio scorso l'intero reparto è stato messo sotto chiave dopo il ricovero di Mattia Maestri, il cosiddetto "paziente 1" che dopo gli esami fatti dal personale medico diventerà il primo caso accertato di contagio da Coronavirus in Italia.

Più di 3 mesi dopo la pressione sulle strutture sanitarie della zona rossa si è fortemente allentata e il Pronto soccorso riaprirà dopo un lungo processo di riorganizzazione della struttura ospedaliera: due sanificazioni, l'organizzazione degli spazi interni che permetteranno il distanziamento fra le persone ricoverate e l'istituzione di diversi "percorsi" per pazienti che hanno il sospetto del contagio da Covid-19.

Stefano Paglia, uno dei medici della zona, ha parlato al Corriere della Sera descrivendo i surreali momenti che hanno portato alla chiusura: "35 persone fra infermieri e medici, non scorderò mai il momento in cui capii che tutti quanti dovevamo essere messi in quarantena perché eravamo stati a contatto con pazienti che avevano contratto il virus. Non c'era nessuna alternativa e in meno di un giorno abbiamo trasformato il dipartimento di emergenza del lodigiano per reggere l'urto, sono stati i 104 giorni più duri della mia vita. Ora però vogliamo ripartire, anche a Codogno".

La piccola cittadina, che passerà alla storia come il luogo da cui è esploso il focolaio europeo di Coronavirus, si prepara a ricominciare anche dalle sue strutture ospedaliere. Circa 2 giorni dopo l'omaggio del presidente della Repubblica Mattarella, che ha voluto visitarla per il 2 giugno rendendola il simbolo dell'Italia che vuole ripartire: "Qui abbiamo visto i primi pazienti in condizioni molto gravi e speravamo di chiudere i confini per non far diffondere la malattia nelle grandi città come Milano. Completato il processo di ristrutturazione vogliamo riaprire per rispondere nella maniera migliore alle prossime sfide".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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