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Nuovo test di Medicina: al primo esame passa solo il 15%

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nuovo test di Medicina: al primo esame passa solo il 15%

Il nuovo test di Medicina, al suo primo anno di applicazione, mostra un tasso di superamento molto inferiore alle attese: secondo i dati raccolti da diversi atenei, solo tra il 10 e il 15% dei candidati ha superato la prima prova. Una quota così bassa apre un interrogativo immediato: il rischio che i promossi finali risultino meno dei posti disponibili, una situazione inedita per un corso storicamente sovraffollato sia nelle domande che nella competizione d’ingresso.

Nuovo test di Medicina: al primo esame passa solo il 15%

Il nuovo meccanismo prevede che gli studenti debbano superare tre singoli esami — Chimica, Biologia e Fisica — per essere ammessi al percorso di laurea. È proprio quest’ultima materia, Fisica, a risultare particolarmente selettiva, incidendo sul numero complessivo dei promossi.
La seconda prova è prevista per il 10 dicembre. Secondo le informazioni raccolte dall’ANSA, gli esami sono già predisposti, escludendo di fatto ipotesi di una sessione più semplice o “ammorbidita” rispetto alla prima.

Un impatto potenziale sulla programmazione sanitaria

La possibilità che i posti banditi restino almeno in parte scoperti apre un fronte di riflessione economica e sociale non marginale. Da anni il sistema sanitario denuncia una carenza strutturale di medici, effetto combinato del progressivo invecchiamento della forza lavoro, dei pensionamenti e del crescente fabbisogno di personale in regioni e reparti sotto pressione.
Un numero di ammessi inferiore alle attese rischia di tradursi, nel medio periodo, in un ulteriore rallentamento del ricambio generazionale.

Atenei sotto pressione e studenti spiazzati
Gli atenei si trovano ora nella situazione di dover gestire una selezione che, per severità, sta superando i parametri su cui era stata costruita la distribuzione dei posti disponibili. Parallelamente gli studenti segnalano un divario fra le competenze richieste e la preparazione scolastica, con un salto di difficoltà che molti definiscono improvviso.
La rigidità del sistema a tre prove cumulative aggiunge complessità: non basta ottenere un punteggio complessivo soddisfacente, ma occorre superare ogni singolo test, e ciò amplifica l'effetto delle discipline più ostiche.

Una transizione che richiederà aggiustamenti

Il nuovo modello di selezione era stato introdotto con l’obiettivo di rendere il percorso di accesso più aderente alle competenze scientifiche necessarie nel corso di laurea. Tuttavia, i dati preliminari indicano che la calibrazione delle prove potrebbe necessitare di un intervento correttivo nelle prossime edizioni, per evitare un imbuto formativo in un settore che, al contrario, necessita di ampliare la capacità formativa per rispondere ai bisogni del Servizio sanitario nazionale.

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