Olimpiadi: previste perdite per almeno 20 miliardi di dollari

- di: Redazione
 
Quando già le gare di alcune discipline sono partite, prima ancora dell'inaugurazione ufficiale, il destino delle Olimpiadi di Tokyo è appeso ad un filo, legato alla percentuale di contagi nelle delegazioni internazionali, nonostante il fatto che i loro componenti siano confinati nella ''bolla'' che avrebbe dovuto metterli al sicuro.
Una navigazione a vista che ha indotto i massimi responsabili giapponesi dei giochi a non escludere una cancellazione in corsa della manifestazione, che è già penalizzata dal fatto che alla maggior parte delle gare non potranno assistere spettatori.

Ma, anche se le Olimpiadi dovessero andare avanti, è chiaro che per gli organizzatori sarà una bagno di sangue economico, già calcolato - purtroppo per difetto - in almeno 20 miliardi di dollari. Conseguenza anche del fatto che alcuni dei grandi inserzionisti o sponsor hanno deciso di disimpegnarsi dai Giochi per evitare che la loro immagine possa essere sovrapposta, generando un effetto negativo, a quella di una manifestazione che si sta mandando avanti nonostante un quadro sanitario generale molto preoccupante.

La decisione di Toyota, annunciata questa settimana, di non ''accompagnare'' i giochi con suoi messaggi pubblicitari è una conferma molto forte della cupezza dell'umore del Paese. Una scelta, quella di Toyota, che è importante, oltre che dal punto di vista economico, anche d'immagine perché l'azienda ha sempre voluto essere presente nelle grandi manifestazioni sportive, e non solo in Giappone, tra i suoi principali mercati di riferimento. Come ha fatto legando la sua immagine a quella delle Olimpiadi con un costosissimo spot trasmesso, su una rete americana, durante il Super Bowl, la finale del football americano. Ma, vista l'evoluzione complessa della situazione sanitaria in Giappone, per Toyota qualsiasi collegamento ai Giochi era troppo delicato per essere pubblicizzato dalla casa automobilistica.

Le aspettative di una grande ricaduta economica legata ai Giochi sono in gran parte evaporate. Gli stadi e le arene, costate oltre sette miliardi di dollari per la loro costruzione o la loro ristrutturazione per i Giochi, saranno per lo più vuoti dopo che gli spettatori sono stati banditi. Il Giappone voleva che le Olimpiadi di Tokyo dimostrassero che il Paese è ancora una forza globale nonostante la sua popolazione in declino demografico e un'economia eclissata da quella cinese.

I Giochi avrebbero dovuto mostrare anche come il Giappone ha saputo riprendersi dal devastante tsunami nel 2011. Invece la pandemia ha determinato un progressivo disinteresse dei giapponesi per le Olimpiadi, che in misura sempre più crescente hanno mostrato di considerarle inopportune vista la situazione del Paese.
Comunque, il primo ministro Yoshihide Suga si è detto fiducioso che misure estese per tenere il pubblico lontano dall'evento impediranno la diffusione dell'infezione e che il Paese trarrà ancora beneficio da un enorme pubblico televisivo globale.
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