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Leone XIV ad Assisi, nel segno di Francesco

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Leone XIV ad Assisi, nel segno di Francesco

Il Papa è arrivato in Umbria per un pellegrinaggio sobrio e simbolico che richiama da vicino il gesto del suo predecessore, il pontefice che scelse il nome di Francesco come programma di pontificato. Un viaggio essenziale, centrato sulla preghiera e sulle radici spirituali.

Leone XIV ad Assisi, nel segno di Francesco

L’elicottero con a bordo Papa Leone XIV è atterrato allo stadio di Bastia Umbra alle prime ore del mattino, in un clima segnato più dal raccoglimento che dal cerimoniale. Un arrivo volutamente silenzioso, coerente con lo stile che il nuovo Papa ha mostrato fin dai primi giorni del pontificato: sobrietà, misura, un rifiuto di ogni sovraesposizione. Un modo di essere che richiama il gesto del suo predecessore, il pontefice che scelse il nome di Francesco come manifesto della sua idea di Chiesa.

Il passaggio alla tomba del Santo

Prima dell’incontro con i vescovi dell’Umbria a Santa Maria degli Angeli, Leone XIV ha voluto sostare nella Basilica inferiore, davanti alla tomba di San Francesco. Un momento volutamente privato, senza telecamere né parole pubbliche. Solo silenzio, preghiera, meditazione. Un gesto che ribadisce come la visita non sia una parentesi protocollare, ma un pellegrinaggio personale, un ritorno alle radici spirituali che il Papa ha indicato come bussola del suo magistero.

Il richiamo al predecessore “Francesco”
Nel sottofondo della giornata resta inevitabile il paragone con il Papa che aveva scelto il nome di Francesco, proponendo un modello di Chiesa povera, vicina agli ultimi, capace di parlare attraverso la semplicità. Leone XIV, pur con una sensibilità teologica più austera e una postura istituzionale più composta, non rinuncia al filo francescano: l’umiltà, la prossimità, l’essenzialità come stile. Non è imitazione, è continuità ideale.

Una città preparata ma non invasa
Assisi ha accolto il Pontefice con una compostezza lontana dalle grandi adunate dei decenni passati. È l’immagine stessa della Chiesa che Leone XIV sembra voler delineare: meno spettacolo, più autenticità; meno evento, più testimonianza. Il pomeriggio sarà dedicato all’incontro con i vescovi dell’Umbria, chiamati a un confronto sulle sfide pastorali di un territorio segnato da fragilità sociali e da comunità che chiedono ascolto e vicinanza.

Un’immagine destinata a restare
Resta soprattutto una scena: Leone XIV, solo, davanti alla tomba del Poverello. Un gesto che evoca la continuità con il suo predecessore ma mostra anche il desiderio di tracciare una propria strada. Nel segno di San Francesco, sì, ma con la voce distinta di un nuovo Papa che vuole riportare il centro della vita della Chiesa alla sua radice più elementare: la preghiera, il silenzio, il servizio.

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