Vertice serale a casa Meloni, ipotesi Dta e anticipo di cassa. Lunedì confronto con imprese e Abi: sul tavolo Irpef e cartelle.
(Foto: Giorgia Meloni)
Il vertice di maggioranza ha chiuso le limature della legge di Bilancio con una linea netta: il contributo del settore bancario ci sarà. La Lega spinge per una dote intorno ai 5 miliardi da destinare anche a una rottamazione più ampia delle cartelle; Forza Italia frena per evitare scosse ai mercati; Fratelli d’Italia lavora a una soluzione concertata che non appaia punitiva.
Il meccanismo senza chiamarlo tassa
La traccia tecnica è la leva Dta (attività per imposte anticipate) e di altre poste fiscali, con anticipo di cassa su 2027–2028: in pratica lo Stato trattiene oggi parte di quanto le banche avrebbero scontato domani. È un prestito senza interessi che non erode capitale e non dovrebbe impattare sul credito. Le stime d’entrata variano: 2–3 miliardi nella versione prudente, fino a 5 nella richiesta politica.
Le parole chiave
“Non dobbiamo punire nessuno, ma trovare alleati per le priorità del Paese”, ha detto la premier. In Parlamento il ministro dell’Economia ha parlato di approccio “concertato”, definendo il contributo “necessario” e non punitivo.
Abi prudente, imprese al tavolo
Lunedì è previsto il confronto con il mondo produttivo, Abi compresa, prima del Consiglio dei ministri che dovrebbe varare Dpb e manovra. Le banche chiedono prudenza per i rischi di deterioramento del credito.
Irpef, cartelle, casa
Il pacchetto “light” punta sul taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi tra 28–50 mila. In discussione anche cartelle e detrazioni casa con la proroga della detrazione 50% sulla prima casa per gli interventi ammessi.
L’ipotesi assicurazioni
Accanto al capitolo banche è circolata l’idea di un prelievo su specifici rami assicurativi (polizze obbligatorie e/o catastrofali). L’obiettivo, nel caso, sarebbe diversificare le coperture evitando imposte punitive.
Impatto su conti e mercati
La soluzione di anticipo di cassa riduce l’impatto sul deficit e finanzia taglio Irpef e altri capitoli senza nuove tasse esplicite. Rischi: se l’anticipo è troppo elevato gli istituti potrebbero irrigidire il credito; se è troppo basso non copre il fabbisogno e riapre il capitolo tagli.
Tempi e prossime mosse
Il governo punta a chiudere il testo entro metà settimana con approdo in Consiglio dei ministri e invio del Dpb a Bruxelles; nelle ore precedenti, consultazioni serrate con sindacati e imprese.