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Gas, in Italia lieve rialzo del prezzo: l’indice Igi a 35,89 euro/MWh

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Gas, in Italia lieve rialzo del prezzo: l’indice Igi a 35,89 euro/MWh

Il prezzo del gas in Italia registra un lieve aumento. Secondo quanto comunicato dal Gestore dei Mercati Energetici (Gme), il valore dell’indice Igi (Italian Gas Index) per il 7 agosto si attesta a 35,89 euro per megawattora (MWh), in crescita rispetto ai 35,82 euro registrati nella giornata del 6 agosto.

Gas, in Italia lieve rialzo del prezzo: l’indice Igi a 35,89 euro/MWh

L’indice, calcolato su base giornaliera, rappresenta un riferimento trasparente e replicabile per gli operatori del settore. È uno strumento utilizzato per valutare l’andamento del mercato italiano del gas naturale e viene impiegato sia per finalità contrattuali che per operazioni di copertura del rischio (hedging).

Uno strumento per interpretare le dinamiche del mercato

L’Igi fornisce una lettura sintetica e quotidiana delle condizioni del mercato, risultando particolarmente utile in un contesto caratterizzato da costante variabilità dei prezzi. Le oscillazioni, anche se contenute come in questo caso, rappresentano segnali che gli operatori analizzano attentamente per calibrare strategie di approvvigionamento e pricing.

Il Gestore dei Mercati Energetici sottolinea il valore dell’indice come punto di riferimento oggettivo e accessibile, in grado di rispecchiare in modo fedele le dinamiche che si sviluppano sui principali mercati di scambio del gas nel contesto nazionale.

Prezzi stabili, ma permane l'incertezza

Il lieve incremento rilevato oggi non modifica sostanzialmente il quadro generale, che nelle ultime settimane ha mostrato una certa stabilità dei prezzi intorno alla soglia dei 35 euro/MWh, dopo i picchi delle stagioni precedenti. Tuttavia, secondo gli analisti, permangono elementi di incertezza, legati sia alle condizioni meteo sia al quadro geopolitico internazionale, che potrebbero incidere sui livelli di domanda e offerta nelle prossime settimane.

L’Igi continuerà a essere monitorato come barometro per cogliere eventuali segnali di inversione o accelerazione delle tendenze, soprattutto in vista dell’autunno, quando storicamente i mercati energetici europei tornano a mostrare maggiore volatilità.

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