Al via il Fondo per la Repubblica Digitale, pubblicati i bandi

- di: Barbara Bizzarri
 
In Italia, 26 milioni di persone non hanno competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. L’Italia è così al 18esimo posto su 27, secondo i dati della Commissione Europea. La bassa percentuale di cittadini con competenze digitali è solo la punta dell’iceberg di ritardi più ampi. Il gap italiano è infatti maggiore nei sottocomponenti dell’indice DESI di problem solving skills (69% in Italia vs. 79% in UE) e di information and literacy skills (71% in Italia vs. 80% in UE). I dati mostrano quindi che il fenomeno italiano di basse competenze digitali si innesta in un contesto di mancanza di conoscenze più esteso che comprende abilità cognitive complementari, dette anche soft skills.

Al via il Fondo per la Repubblica Digitale, pubblicati i bandi

Questo ritardo produce un impatto sulla reale cittadinanza digitale, sull’accesso ai servizi della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini e rappresenta anche un freno allo sviluppo del Paese. Inoltre, entro il 2024, le imprese avranno bisogno di circa 1,5 milioni di lavoratori con competenze digitali di base, come si evince dai dati Unioncamere e ANPAL, e secondo uno studio di Deloitte in collaborazione con SWG, quasi un’azienda su quattro non trova i profili professionali STEM di cui ha bisogno. Il Fondo per la Repubblica Digitale interviene su questo scenario, mutuando la positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, pioniera partnership pubblico-privato sociale: oggi, infatti, sono stati pubblicati i primi due bandi del Fondo per la Repubblica Digitale, Futura e Onlife, dedicati ad accrescere le competenze digitali delle giovani donne e dei NEET. Il Fondo è una innovativa partnership tra il pubblico e il privato sociale, tra il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale e il Ministero dell’Economia e delle Finanze da una parte e dall’Acri, l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio dall’altra.

"Con l’avvio del Fondo per la Repubblica Digitale realizziamo oggi un’iniziativa importante per la formazione e riqualificazione delle competenze digitali dei cittadini. Un progetto che sosterrà percorsi orientati al risultato e all’inserimento lavorativo e si affiancherà alle tante iniziative sulle competenze che il Dipartimento per la trasformazione digitale sta sviluppando grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi l’Italia sconta un gap di formazione che rischia di aumentare le disuguaglianze - territoriali e di genere - e rallentare la crescita economica del nostro Paese. Grazie al Fondo mettiamo a disposizione gli strumenti e le risorse economiche per colmare questo divario, contrastare la disoccupazione e permettere a tanti cittadini di usufruire delle preziose opportunità offerte dal digitale" dichiara Vittorio Colao, Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Il Fondo ha come obiettivo l’aumento di quelle competenze fondamentali per completare la transizione digitale del Paese e per questo sosterrà progetti di reskilling e di upskilling digitale di persone ai margini del mercato del lavoro con un particolare focus su NEET, donne, disoccupati ed inattivi. In via sperimentale per cinque anni, dunque fino al 2026, il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro, alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali sarà riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d'imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati, che mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente presieduto dalla professoressa Raffaella Sadun.

Per Francesco Profumo, Presidente di Acri "Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta una nuova grande sfida che vede protagoniste le Fondazioni di origine bancaria. Dalla positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nasce un nuovo partenariato Pubblico-Privato sociale che intende accompagnare la digitalizzazione del Paese. Insieme al Governo italiano, le Fondazioni riunite in Acri, ancora una volta, scelgono con forza la strada di investire sul capitale umano per sperimentare, in maniera innovativa rispetto al passato, policy di intervento in favore di giovani, donne e disoccupati, affinché la transizione digitale non diventi un’ulteriore forma di esclusione, ma si trasformi in una reale opportunità per la loro vita professionale e per concorrere attivamente alla crescita del Paese". C’è tempo fino al 16 dicembre per presentare progetti sulla piattaforma Re@dy tramite i bandi Futura e Onlife.
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