Russia: la grande povertà delle famiglie di un Paese ricco

- di: Redazione
 
Quello di Vladimir Putin per tutti è ormai un regno, perché restare per vent'anni alla guida di un Paese molto complesso come la Russia post-sovietica ha il sapore di una monarchia, piuttosto che di una normale dinamica in una nazione che professa la democrazia. Tante le contraddizioni di questo immenso Paese, la prima e più evidente delle quali è che mai come oggi la Russia è ricca e, contestualmente, i suoi abitanti - diciamo meglio, la quasi totalità dei suoi abitanti - fanno i conti con un impoverimento progressivo.

Russia: molte famiglie fanno i conti con la povertà

Quindi, mentre le ricchezze da grandi diventano immense, la gente, il popolo deve fare quadrare la propria vita con introiti assolutamente insufficienti a garantire la normalità. Una conferma di questo è dato dall'aumento dei prezzi di alimenti base della dieta tradizionale delle famiglie in Russia, come le barbabietole, spesso inavvicinabili per chi percepisce una pensione mensile di diecimila rubli, che, al di là dell'apparente e illusoria eclatanza del numero, corrisponde ad appena 120 euro. Questo fa comprendere solo in parte le difficoltà delle famiglie del ceto meno abbiente, che devono rinunciare a cure mediche non di routine.
Quindi ad uno Stato che, in termini assoluti, vede aumentare la sua ricchezza, fanno da contraltare le difficoltà di ogni giorno delle famiglie ''normali''. Su questo gli indicatori sono chiari. Ad eccezione del 2020, il bilancio statale è in pareggio o in attivo; il debito pubblico non supera un invidiabile 18% del prodotto interno lordo (PIL). Secondo l'ultima rilevazione, che risale a settembre, le riserve finanziarie hanno raggiunto i 618 miliardi di dollari (535,2 miliardi di euro).

Sull'altro versante della società russa, il dato è abbastanza sconfortante. Il tasso di povertà si attestava al 13,1% all'inizio del 2021, un aumento quasi costante dal 2012. E questo, con una soglia di povertà definita per legge particolarmente bassa - ovvero 11.700 rubli a persona.- I dati dell'agenzia statistica ufficiale Rosstat sono più eloquenti. Indicano, ad esempio, che il 62% dei russi ha un reddito sufficiente solo per pagare cibo e vestiti.
Lo stipendio medio nel Paese è di 32.400 rubli, la pensione media è di 16.800 rubli. Ci sono poi altre rilevazioni demoscopiche che danno un quadro ancora più sconfortante, come quella di una Ong indipendente, secondo cui i due terzi dei russi non hanno alcun risparmio e, in assenza di un'efficace rete di sicurezza, sono particolarmente vulnerabili ai capricci della vita.

I primi due mandati di Vladimir Putin erano stati caratterizzati da un forte aumento del tenore di vita, lievitato soprattutto dalla corsa agli incrementi nel prezzo degli idrocarburi e dal rimbalzo dopo il declino degli anni '90. Quindi la gente a scoperto consumi di massa che prima riteneva fuori dalla sua disponibilità, ma anche i debiti.
Dal 2013 il PIL è cresciuto di un modesto 7,5%, a fronte di un calo del tenore di vita dei russi che è è sceso di oltre il 10%. Un calo che, secondo gli analisti, il calo del rublo e l'aumento delle tasse non bastano a spiegare. Il fenomeno progressivo è diventato particolarmente doloroso nell'ultimo anno, con un aumento repentino e molto marcato dei prezzi dei beni di prima necessità.
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