Rappresentatività 2025-2027: testa a testa al vertice e boom di iscritti.
I nuovi dati Aran sulla rappresentatività nel pubblico impiego per il triennio 2025-2027 ridisegnano gli equilibri della scuola.
Nel comparto istruzione e ricerca la Flc Cgil torna in testa, mentre la Cisl Scuola mette a segno un risultato storico:
il superamento dei 180 mila iscritti.
Nonostante la crescente crisi di partecipazione che attraversa molti settori della società italiana, la scuola si conferma un luogo
in cui la rappresentanza sindacale resta centrale e fortemente radicata.
Che cosa misura l’Aran e perché conta
La rappresentatività è definita dalla media tra voti ottenuti nelle elezioni Rsu e numero delle
deleghe sindacali. Solo i sindacati che superano il 5% partecipano ai tavoli decisivi del contratto nazionale e
possono firmare gli accordi.
Nel mondo della scuola questo dato è cruciale: da esso dipendono salari, progressioni, organici, mobilità e formazione
del personale docente, Ata e dirigente.
Flc prima per rappresentatività, Cisl leader negli iscritti
La Flc Cgil conquista il primo posto grazie al forte risultato nelle urne Rsu.
La Cisl Scuola, guidata da Ivana Barbacci, domina invece il fronte delle deleghe con una base associativa senza precedenti.
Barbacci interpreta il dato come un segnale potente di fiducia:
“È la prova che, in un periodo di disaffezione generale, una parte larghissima del personale continua ad affidarsi alla nostra organizzazione”.
La dirigente sottolinea inoltre come la leggera flessione percentuale rispetto al passato sia compensata dall’aumento degli iscritti e
dal lavoro capillare delle strutture territoriali: un’attività quotidiana che resta, secondo lei, la vera forza della sigla.
Gli altri: Uil in crescita, Snals e Gilda in lieve calo, Anief in ascesa
La Uil Scuola Rua registra uno dei progressi più significativi del triennio, consolidandosi come terza forza del comparto.
Snals Confsal e Gilda degli Insegnanti conservano un ruolo stabile ai tavoli, seppure con una leggera flessione.
In forte crescita Anief, che conferma la sua espansione nelle deleghe e nei consensi, rafforzando la pluralità del fronte sindacale.
Dirigenti scolastici: dominio Anp
Nell’area della dirigenza scolastica prevale nettamente l’Anp, che rappresenta quasi un dirigente su due.
Seguono Cisl, Flc, Dirigentiscuola e Uil, mentre lo Snals non supera la soglia del 5%.
Il peso dell’Anp conferma il ruolo decisivo dell’associazione nelle trattative su responsabilità, carichi di lavoro e retribuzioni di posizione e risultato.
La lettura della Flc: consenso e mandato politico
La Flc Cgil rivendica il ritorno al primo posto come espressione diretta di consenso.
In una nota la sigla afferma che il risultato rappresenta un “mandato forte a difendere la scuola pubblica, il personale precario e il diritto a salari adeguati”.
Per la Flc i dati Aran non sono solo un indicatore tecnico, ma un segnale politico che rafforza la sua posizione nei confronti del governo.
Un sindacalismo ancora vitale
L’immagine complessiva restituisce un sindacalismo scolastico vivo e competitivo.
Sei sigle superano la soglia di rappresentatività nel comparto, costringendo i sindacati a un equilibrio tra
competizione e cooperazione in vista dei prossimi tavoli.
La capacità di presentare piattaforme comuni su carriere, retribuzioni, organici, formazione e mobilità
sarà decisiva per il peso negoziale delle organizzazioni.
Cosa cambia per il contratto 2025-2027
I dati arrivano a ridosso della chiusura del contratto 2022-2024 e alla vigilia di una trattativa complessa per il triennio successivo.
I sindacati chiedono risorse aggiuntive, il recupero dell’inflazione e un investimento strutturale sul lavoro nella scuola.
L’equilibrio tra una Flc forte nelle urne, una Cisl trainata dagli iscritti e una Uil in crescita rende il confronto più articolato che in passato.
Il ruolo di Anief e l’influenza crescente dell’Anp tra i dirigenti completano un quadro molto dinamico.
La partecipazione non è in crisi nella scuola
Il superamento dei 180 mila iscritti da parte della Cisl e il successo elettorale della Flc dimostrano che,
almeno nel mondo dell’istruzione, la disaffezione non ha vinto.
La scuola resta uno degli ultimi luoghi in cui il sindacato continua a essere un strumento di cittadinanza attiva,
cercato, utilizzato e, in molti casi, rafforzato.