La Conferenza dei capigruppo del Parlamento europeo ha deciso di non autorizzare la missione in Italia proposta dal gruppo di monitoraggio sullo stato di diritto della commissione Libertà civili (Libe). La decisione è arrivata nel corso dell’ultima riunione dell’organo politico che coordina i lavori dell’Eurocamera.
Stato di diritto, il Parlamento europeo blocca la missione in Italia
Secondo quanto riferito da fonti parlamentari all’ANSA, la maggioranza favorevole al blocco della missione era composta da rappresentanti del Partito popolare europeo (Ppe), dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), del gruppo dei Patrioti e di Esn. Con questo voto, la proposta non entrerà nell’agenda delle missioni previste entro la fine dell’anno.
Cosa prevedeva la missione e perché è stata fermata
La missione in Italia, come avviene regolarmente per vari Stati membri, sarebbe stata dedicata all’esame di temi legati allo stato di diritto: funzionamento della giustizia, pluralismo dei media, procedure legislative e tutela dei diritti fondamentali. Il gruppo di monitoraggio della commissione Libe realizza visite periodiche in diversi Paesi per raccogliere informazioni, incontrare istituzioni, organizzazioni civiche e autorità indipendenti.
Il voto della Conferenza dei capigruppo ha però fermato la procedura. Non sono stati diffusi motivi ufficiali della scelta, ma fonti interne parlano di una valutazione politica complessiva maturata nel corso della riunione, nella quale alcune delegazioni hanno espresso perplessità sui tempi della missione. La decisione, riferiscono le stesse fonti, riguarda quindi il calendario più che il merito dell’attività di monitoraggio.
La struttura del processo di monitoraggio
Il Parlamento europeo mantiene da anni un sistema di monitoraggio sullo stato di diritto che coinvolge tutti gli Stati membri. Le missioni sono uno degli strumenti utilizzati, insieme all’analisi dei rapporti della Commissione, alle audizioni e agli scambi con le autorità nazionali.
La mancata autorizzazione della missione in Italia non interrompe il lavoro istruttorio, che potrà proseguire attraverso altri mezzi, ma ne rinvia l’approfondimento diretto sul territorio italiano.
Il quadro dei rapporti tra Bruxelles e Roma
La decisione arriva in un momento in cui il dialogo tra istituzioni europee e governi nazionali è particolarmente intenso, soprattutto in vista dei negoziati su bilancio Ue, riforme istituzionali e attuazione delle norme europee sullo stato di diritto. L’Italia, come altri membri dell’Unione, rientra ciclicamente nel raggio d’azione del gruppo di monitoraggio, che negli anni ha svolto missioni in numerosi Paesi, dalle capitali dell’Est ai grandi Stati fondatori.
La mancata missione non significa che l’Italia sia stata rimossa dal dossier, ma il confronto si sposterà su canali diversi, almeno per ora.
Possibili sviluppi nei prossimi mesi
Fonti dell’Eurocamera non escludono che il gruppo di monitoraggio possa riproporre la missione in una fase successiva, quando il calendario politico lo consentirà. Il tema dello stato di diritto resta infatti un capitolo centrale dell’agenda parlamentare e le missioni sul campo continuano a rappresentare uno strumento importante per verificare l’attuazione dei principi fondamentali dell’Unione.
Per il momento, tuttavia, la visita in Italia non avrà luogo. La partita — politica e istituzionale — è rinviata, non archiviata.