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Brasile nella morsa di Trump: crolla l’export, sale la tensione

- di: Bruno Coletta
 
Brasile nella morsa di Trump: crolla l’export, sale la tensione
Brasile nella morsa di Trump: crolla l’export, sale la tensione
L’America alza i dazi e affonda la carne brasiliana: -80% in tre mesi. Pix nel mirino di Trump, il Premio Nobel Krugman invece difende il sistema di pagamenti digitali sviluppato dalla Banca centrale del Brasile: “È inclusione vera, non la blockchain”. Bolsonaro sfida i giudici, Lula (foto) apre il portafoglio. E il Brasile si ritrova al centro della tempesta.

L’offensiva economica di Trump strangola l’export brasiliano

Donald Trump non ha ancora ufficializzato il nuovo aumento al 50% dei dazi sulle importazioni brasiliane previsto per il primo agosto, ma i suoi effetti si fanno già sentire. L’export di carne verso gli Stati Uniti è crollato dell’80% rispetto ad aprile, mese in cui l’amministrazione americana ha introdotto un primo aumento al 10%.

I numeri parlano chiaro: si è passati da 47.800 tonnellate spedite ad aprile a sole 9.700 nel mese scorso. Una caduta verticale che ha colpito non solo i volumi ma anche i prezzi: il costo medio di una tonnellata di carne brasiliana è salito da 5.200 a 5.850 dollari, con un incremento del 12% per i buyer americani.

Le aziende brasiliane del settore zootecnico, uno dei pilastri dell’export nazionale, stanno accusando il colpo. Ma è il clima di incertezza creato dalle politiche punitive della Casa Bianca ad aggravare la situazione. *“La minaccia dei dazi al 50% ha paralizzato ordini, contratti e pianificazione logistica”*, portando a un effetto domino sulle filiere locali.

Il caso Pix e l’ira di Washington: “Troppo economico per essere tollerato”

Ma dietro la crociata tariffaria si nasconde anche una guerra più ideologica che commerciale. Lo rivela un editoriale dell’economista premio Nobel Paul Krugman.

Krugman individua tra le motivazioni dell’offensiva trumpiana la crescente popolarità di Pix, il sistema di pagamenti digitali sviluppato dalla Banca centrale del Brasile e divenuto in pochi anni il principale strumento di transazione del Paese. *“Pix garantisce trasferimenti gratuiti per i cittadini e applica una commissione dello 0,33% ai commercianti, contro l’1,13% delle carte di debito e il 2,34% delle carte di credito”*, spiega l’economista.

Una vera rivoluzione, a giudizio di Krugman: “Pix sta realizzando ciò che i sostenitori delle criptovalute hanno solo promesso: costi bassi e accesso inclusivo”. Il timore dei repubblicani americani, secondo Krugman, è che un modello simile possa contagiare anche altri Paesi.

A tal punto che, ricorda il premio Nobel, *“Trump ha ordinato alla Federal Reserve di non prendere in considerazione l’adozione di una Central Bank Digital Currency (CBDC), proprio per evitare una concorrenza pubblica ai conti bancari privati”*.

Brasilia corre ai ripari: nuove tasse per finanziare la risposta

Il governo Lula, stretto tra le sanzioni USA e le scadenze fiscali interne, ha reagito aprendo i rubinetti del bilancio. L’esecutivo ha deciso di sbloccare 20 miliardi di reales – oltre 2 miliardi di euro – grazie all’introduzione di una nuova imposta sulle operazioni finanziarie, che colpirà anche cambio valuta, carte di credito e transazioni con titoli.

La manovra serve a compensare il rallentamento dell’economia dovuto al calo dell’export e a sostenere le imprese danneggiate dalla politica americana.

Il viceministro delle Finanze Dario Durigan ha però assicurato che “gli aiuti saranno puntuali, mirati e con il minor impatto possibile sui conti pubblici”, sottolineando come la priorità sia *“difendere la nostra competitività senza compromettere gli obiettivi fiscali”*.

Bolsonaro contro i giudici: “Non sono responsabile di ciò che dicono gli altri”

Nel frattempo, torna ad agitare le acque Jair Bolsonaro. L’ex presidente, coinvolto nell’indagine sul tentato golpe del gennaio 2023, è accusato dalla Corte Suprema di aver violato le misure cautelari che gli proibivano di rilasciare dichiarazioni pubbliche.

La sua difesa nega ogni responsabilità: “Bolsonaro non può essere punito per le dichiarazioni altrui”, sostengono i legali, aggiungendo che al momento delle presunte violazioni l’ex presidente “non era stato ancora notificato ufficialmente del divieto”.

Un editoriale dai toni accesi definisce le misure imposte dal Tribunale Supremo “ingiuste e inopportune”, aprendo un fronte mediatico che rischia di infiammare nuovamente lo scontro tra poteri dello Stato.

Trump arma i dazi e colpisce il Sud globale: lo spettro di una nuova guerra commerciale

Il caso Brasile è solo il primo tassello di un mosaico più ampio. Trump ha già minacciato misure simili contro India, Vietnam e Sudafrica. L’obiettivo è chiaro: colpire i Paesi che stanno emergendo con modelli alternativi a quello statunitense, sia sul piano commerciale che tecnologico.

Pix, con la sua logica pubblica, gratuita e digitale, rappresenta tutto ciò che l’America di Trump detesta: efficienza senza profitto, inclusione senza mediazione bancaria.

Come ha scritto il Premio Nobel per l'Economia, Paul Krugman: “Il vero timore della destra americana è che la gente possa iniziare a preferire sistemi pubblici e digitali ai circuiti privati. Ecco perché Pix fa così paura: funziona”.

Brasile in bilico: Lula resiste, Bolsonaro scalpita, e Trump picchia duro

Il Brasile si ritrova così schiacciato tra l’aggressività trumpiana, il ritorno politico di Bolsonaro e le fragilità economiche interne. Lula tenta di reagire, ma la sensazione è che la partita sia appena cominciata.

Nel frattempo, l’America rilancia la sua crociata contro i modelli alternativi e prepara nuovi colpi.

La domanda ora è: chi sarà il prossimo bersaglio?

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