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Trump ridisegna mappa e calendario: Google Maps ribattezza il "Golfo del Messico" in "Golfo d'America" e cancella il Pride Month

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Trump ridisegna mappa e calendario: Google Maps ribattezza il 'Golfo del Messico' in 'Golfo d'America' e cancella il Pride Month

Una nuova ondata di controversie politiche e culturali investe il colosso tecnologico Google, accusato di essersi piegato alle pressioni dell’amministrazione Trump. Da oggi, per gli utenti statunitensi di Google Maps, il Golfo del Messico è stato ufficialmente rinominato in "Golfo d’America", una decisione che riflette la toponomastica voluta dalla Casa Bianca.

Trump ridisegna mappa e calendario: Google Maps ribattezza il "Golfo del Messico" in "Golfo d'America" e cancella il Pride Month

Secondo l’ordine esecutivo firmato dal presidente Trump, il nome del Golfo del Messico non rispecchiava più "l’identità nazionale americana" e doveva essere modificato per sottolineare il predominio degli Stati Uniti nella regione. La mappa aggiornata mostra ora il nuovo nome agli utenti situati negli USA, mentre coloro che accedono da Messico e altri paesi continuano a visualizzare "Golfo de México". Per chi utilizza Google Maps a livello internazionale, il nome "Golfo d'America" appare tra parentesi accanto alla denominazione storica.

La risposta del governo messicano non si è fatta attendere: il ministero degli esteri ha annunciato l’invio di una lettera formale a Google per esprimere il proprio dissenso, accusando gli Stati Uniti di "arroganza imperialista" e di "un tentativo di riscrivere la geografia a fini propagandistici". Città del Messico ha anche chiesto il supporto dell’UNESCO per impedire l’alterazione di nomi geografici consolidati.

L’iniziativa di Trump è vista da molti come un tentativo di rafforzare la sua base elettorale più nazionalista, utilizzando simboli territoriali per affermare una supremazia culturale e politica.

Google Calendar cancella il Pride Month e il Black History Month
Ma non è solo la geopolitica a infiammare il dibattito. Parallelamente al caso Google Maps, Google Calendar ha rimosso dalla sua visualizzazione predefinita eventi storici e culturali legati alla diversità, tra cui il Pride Month (celebrato a giugno in onore della comunità LGBTQ+) e il Black History Month (a febbraio negli USA).

L’azienda ha giustificato la decisione con la necessità di "semplificare la gestione degli eventi internazionali nel calendario", lasciando agli utenti la possibilità di aggiungere manualmente le celebrazioni che ritengono rilevanti. Tuttavia, per molti attivisti e organizzazioni per i diritti civili, questa mossa è un chiaro segnale di allineamento con le politiche reazionarie dell’amministrazione Trump.

La cancellazione automatica di eventi simbolo dell’inclusività è stata accolta con indignazione dalla comunità LGBTQ+ e dagli attivisti per i diritti civili, che hanno accusato Google di "normalizzare la cancellazione culturale" e di "favorire il revisionismo storico imposto dai conservatori".

Le reazioni e le proteste
Le decisioni di Google hanno generato un’onda di proteste sui social media. Sotto gli hashtag #GolfoDelMessico e #BringBackPrideMonth, milioni di utenti hanno criticato l’azienda per la sua apparente sottomissione alle pressioni politiche.

Il sindaco di New York, tra i primi a prendere posizione, ha dichiarato che la città manterrà le celebrazioni ufficiali del Pride Month e del Black History Month, invitando altre istituzioni a fare lo stesso.

In risposta alla polemica, alcuni dipendenti di Google avrebbero espresso preoccupazione per l’impatto delle decisioni aziendali sull’immagine della compagnia. Secondo fonti interne, il malcontento tra gli ingegneri e i dipendenti LGBTQ+ potrebbe portare a proteste e dimissioni di massa.

Cosa c’è dietro la strategia di Trump?
Gli analisti politici vedono questi cambiamenti come parte di una più ampia strategia di Trump per ridisegnare la narrazione culturale americana. Dal suo ritorno alla Casa Bianca, il tycoon ha spinto per una serie di revisioni storiche, dalla modifica dei programmi scolastici alla revisione di nomi e simboli legati alle minoranze.

Il cambiamento del nome del Golfo del Messico e la rimozione del Pride Month e del Black History Month sembrano rientrare in questa strategia, volta a rafforzare l’identità "tradizionale" dell’America a scapito della diversità culturale.

Tuttavia, il dibattito è appena cominciato e resta da vedere se Google sarà costretta a fare marcia indietro sotto la pressione dell’opinione pubblica e della comunità internazionale.

Intanto, mentre il "Golfo d’America" diventa realtà per gli utenti statunitensi, la lotta per il riconoscimento e la celebrazione della diversità entra in una nuova fase di scontro politico e sociale.

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