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Ucraina: Usa in disarmo, Europa divisa. Putin ora gonfia il petto e alza il prezzo, nuova proposta

 
Ucraina: Usa in disarmo, Europa divisa. Putin ora gonfia il petto e alza il prezzo, nuova proposta
Il leader del Cremlino (foto) rilancia il controllo sull'Ucraina e approfitta della debolezza occidentale. Washington tace, mentre l'Europa si irrigidisce. Zelensky: “Mosca non vuole la pace”.

Putin alza la posta sul futuro dell’Ucraina
Vladimir Putin torna al centro della scena internazionale proponendo una “amministrazione transitoria” sotto l’egida dell’Onu per governare l’Ucraina fino a nuove elezioni. Un’iniziativa che suona come una mossa strategica per rilegittimare la presenza russa nel Paese e svuotare di significato il governo di Volodymyr Zelensky. “Potremmo ovviamente discutere con gli Stati Uniti, anche con i paesi europei e, naturalmente, con i nostri partner e amici, sotto l'egida dell'Onu, la possibilità di istituire un'amministrazione transitoria in Ucraina”, ha dichiarato Putin durante una visita ai militari del sottomarino Arkhangelsk a Murmansk, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass.

Trump tace, e Mosca si muove
L’assenza di una risposta chiara da parte di Washington — oggi guidata da un’amministrazione Trump che appare intenzionata a disimpegnarsi dal dossier ucraino — sta aprendo nuovi spazi di manovra per il Cremlino. Non è un caso se Putin ha accompagnato la proposta con un messaggio diretto agli Stati Uniti, sottolineando la disponibilità a negoziare ma solo “con nuove autorità eque e legittime”. Un linguaggio che segna un chiaro disconoscimento del presidente Zelensky, il cui mandato è scaduto formalmente a maggio 2024.

L’Europa si oppone, ma resta divisa
Le capitali europee hanno reagito con freddezza, se non con aperta ostilità. “Non spetta alla Russia decidere chi governa l’Ucraina”, ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron ribadendo la necessità di “difendere la sovranità ucraina da ogni ingerenza”. La Germania, attraverso il ministro degli Esteri Annalena Baerbock, ha definito la proposta “un tentativo mascherato di consolidare l’occupazione militare russa”.
Tuttavia, all’interno dell’Unione europea si fanno strada posizioni più ambigue, in particolare nei paesi dell’Est — come Ungheria e Slovacchia — che chiedono “un piano realistico per la pace”, facendo eco a Mosca.

Zelensky: “Mosca non vuole la pace”
Il presidente ucraino ha respinto con fermezza la proposta, accusando Putin di voler solo “imporre una resa”. “La Russia non cerca la pace, cerca il controllo totale sull’Ucraina”, ha dichiarato Volodymyr Zelensky in un video. Il leader di Kiev ha invitato la comunità internazionale a non cedere al “cinismo geopolitico” e a rafforzare il sostegno militare, che negli ultimi mesi ha mostrato segni di indebolimento.

Economia russa in apparente salute

Putin ha voluto rafforzare il suo messaggio con numeri trionfalistici sull’economia interna: “La crescita è al 4,1%, le finanze del paese sono stabili e soddisfacenti”, ha detto citato dalla Tass. Ma dietro ai dati ufficiali si nasconde una realtà più complessa: la Banca Centrale ha mantenuto il tasso d’interesse al 21% per contenere un’inflazione ormai fuori controllo. E le proiezioni per il 2025, secondo Reuters, indicano un netto rallentamento al 2,5%.

Uno scenario di potere multipolare con regole riscritte

L’iniziativa russa è la fotografia di un mondo dove gli equilibri si stanno ridisegnando. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e il conseguente gelo nei rapporti transatlantici, Putin gioca d’anticipo e prova a imporsi come regista del futuro ucraino. Non più come potenza invasiva, ma come “facilitatore” di una transizione politica sotto l’ombrello dell’Onu, un meccanismo che a Mosca permetterebbe di avere l’ultima parola su tempi, modalità e candidati.

L’Onu osserva, ma resta muta
Dal Palazzo di Vetro nessuna dichiarazione ufficiale ha accompagnato la proposta. Il silenzio dell’Onu, così come quello della Casa Bianca, rischia però di essere interpretato dal Cremlino come un segnale di apertura o, peggio, di resa diplomatica. E mentre il fronte occidentale cerca una posizione comune, Putin si muove con la calma di chi sa che, per ora, le carte le dà lui.

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