Usa: l'economia tiene, ma restano le incognite sul futuro

- di: Redazione
 
L'economia statunitense, secondo quanto ha reso noto l'Amministrazione Biden, ha continuato a manifestare la sua solidità anche nel trimestre che ha chiuso il 2022, mostrando la capacità di assorbire i contraccolpi dei ripetuti aumenti dei tassi di interesse, che non hanno intaccato la crescita, che ha toccato il +2,6 per cento. Si tratta, secondo gli analisti, di una buona performance, comunque inferiore rispetto alle stime precedenti. C'è comunque più d'un'ombra sul futuro, perché la spesa dei consumatori, alla base della crescita dell'economia, è stata rivista nettamente al ribasso.

Usa: l'economia tiene, ma restano le incognite sul futuro

I numeri sono eloquenti. L'aumento del prodotto interno lordo, nel quarto trimestre del 2022, è stato inferiore al tasso di crescita del 3,2% registrato in quello precedente, da luglio a settembre.
Lo scorso anno, quindi, l'economia statunitense è cresciuta del 2,1%, in calo significativo rispetto al robusto 5,9% del 2021.
L'aumento della spesa dei consumatori a un tasso annuo dell'1% nell'ultimo trimestre è stata inferiore dell'1,4% rispetto alla precedente stima del governo. Secondo le rilevazioni statistiche, si è trattato del guadagno trimestrale più debole nella spesa dei consumatori da quando il COVID-19 ha colpito l'economia nella primavera del 2020.

A rendere più evidente la flessione c'è la diminuzione, per la quarta volta consecutiva, della spesa per beni fisici, come elettrodomestici e mobili, che era inizialmente aumentata quando l'economia si è ripresa dalla recessione pandemica. Leggendo i dati forniti dal governo, si evince che più della metà della crescita dell'ultimo trimestre è venuta dalle imprese che hanno rifornito le loro scorte, dato che non rappresenta un'indicazione della forza dell'economia. Molto, ad avviso degli economisti, dipende dall'incidenza sulla crescita (che sta rallentando fortemente nel primo trimestre dell'anno) delle scelte della Federal Reserve, che ha costantemente aumentato i tassi di interesse nell'ambito delle scelte per rallentare l'inflazione.

Segnali (come l'aumento dei costi di indebitamente del settore immobiliare) che fanno prevedere che l'economia scivoli in una recessione entro la fine dell'anno. Il quadro è reso ancor più nebuloso dalle preoccupazioni legate alle turbolenze del settore delle banche che, per evitare un effetto ''contagio'' dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e della Signature Bank, potrebbero decidere di imporre condizioni più rigorose sui prestiti. Nel frattempo, il mercato del lavoro rimane robusto e ha esercitato pressioni al rialzo sui salari, che alimentano l'inflazione. Il ritmo delle assunzioni è ancora sano e il tasso di disoccupazione è vicino al minimo di mezzo secolo. La fiducia e la spesa dei consumatori rimangono relativamente solide.
Tags: esteri, usa
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