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Auto: Usa, è sciopero dopo la rottura tra majors e sindacati

 
Auto: Usa, è sciopero dopo la rottura tra majors e sindacati
La distanza tra le richieste del sindacato e le risposte delle tre case automobilistiche di Detroit hanno portato allo scontro totale, con circa tredicimila lavoratori che oggi hanno disertato gli stabilimenti, fermando gran parte della produzione.
I membri del sindacato United Auto Workers hanno iniziato a fare picchettaggio davanti ad uno stabilimento di assemblaggio della General Motors a Wentzville (Missouri), ad una fabbrica Ford a Wayne (Michigan), e ad un impianto Stellantis Jeep a Toledo (Ohio).
La rottura è stata ufficializzata con la scadenza, alle 23:59 di ieri, dei contratti quadriennali con le case automobilistiche.

Auto: Usa, è sciopero dopo la rottura tra majors e sindacati

L'interruzione delle trattative e lo sciopero sono destinati a condizionare il futuro sia del sindacato e che dell’industria automobilistica americana, in un periodo di delicata transizione della produzione dalle auto a combustione interna a quella elettrica e con i lavoratori americani che hanno deciso di mostrare la loro forza contrattuale, giungendo alla drastica decisione di fermare gli impianti. Se questa situazione dovesse andare avanti per troppo tempo, le ripercussioni sarebbero evidenti: i concessionari resterebbero con i piazzali vuoti e i prezzi potrebbero a salire.
Che la partita sia importante lo si deduce da quando ha detto Liz Shuler, presidente dell'AFL-CIO, federazione che riunisce 60 sindacati, con dodici milioni e mezzo di iscritti: ''I lavoratori di tutto il mondo stanno guardando questo evento''.

Lo sciopero segna anche un significativo cambio di strategia da parte del sindacato. L'UAW, sotto la guida di Shawn Fein, contrariamente a quanto faceva in passato, attaccando una sola azienda, ora lo fa contestualmente nei confronti delle tre majors. La distanza tra le richieste salariali del sindacato e le offerte delle case è evidente, pur non essendo il solo motivo di contrasto in sede di trattativa. Il sindacato ha chiesto, per il prossimo contratto quadriennale, aumenti del 36 per cento. GM e Ford hanno offerto il 20% e Stellantis ha proposto il 17,5%.

Gli scioperi limitati contribuiranno a preservare il fondo di sciopero di 825 milioni di dollari del sindacato, che si esaurirebbe in circa 11 settimane se tutti i lavoratori se ne andassero. Ma Fain ha detto che si potrebbero aggiungere più impianti se le aziende non faranno offerte migliori.
Anche Fain ha definito audaci le richieste del sindacato, ma sostiene che le case automobilistiche stanno rastrellando miliardi e possono permetterseli.
Tags: esteri
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