Giovedì 9 ottobre, presso la sede di Fano dell’Università degli Studi di Urbino, a Palazzo San Michele, si è svolto il convegno patrocinato dal Comune di Fano – Assessorato al Turismo e Grandi Eventi – in occasione degli 80 anni dalla selezione della varietà di riso Carnaroli.
Ottant’anni di Riso Carnaroli: l’Italia celebra l’eccellenza nata da Emiliano Carnaroli
L’iniziativa, promossa dal Centro Studi Economia e Territorio, ha voluto ricordare la figura di Emiliano Carnaroli, agronomo e cittadino fanese nato nel 1885, a cui si deve la nascita di una delle varietà di riso più note e apprezzate nel mondo.
Carnaroli, nel 1945, ricoprì la carica di Commissario dell’Ente Nazionale Risi, in un periodo cruciale per la risicoltura italiana. Sotto la sua guida, un’équipe di ricercatori lavorò alla lotta contro il brusone, il fungo che minaccia le rese del riso, e da quel lavoro di selezione e miglioramento genetico nacque la varietà che porta il suo nome.
Pelonghini: “Un simbolo di eccellenza italiana riscoperto”
Nel suo intervento, il presidente del Centro Studi Economia e Territorio, Mario Pelonghini, ha sottolineato il valore storico e identitario della ricorrenza: “Promuovere questo momento di riflessione storica e scientifica è stato importante per onorare una figura proveniente dal nostro territorio, che ha legato il suo nome a un’eccellenza della nostra agricoltura, conosciuta e apprezzata a livello internazionale.”
Pelonghini ha ricordato come l’evento sia nato dalla volontà di “un gruppo di appassionati che hanno cercato per anni di far emergere dalla polvere della storia questo ricordo”, riportando alla luce il contributo di un protagonista dimenticato della modernizzazione agricola italiana.
L’Ente Nazionale Risi: “Mercato a rischio, importazioni daziate zero minacciano il comparto”
Al convegno hanno partecipato i vertici dell’Ente Nazionale Risi, che oggi custodisce e conserva la purezza genetica della varietà Carnaroli.
Sono intervenuti Natalia Bobba, presidente dell’Ente, Filip Haxhari, direttore del settore miglioramento genetico, e Roberto Magnaghi, direttore generale.
Nel corso dei loro interventi, i relatori hanno ribadito la necessità di tutelare la filiera risicola italiana, messa alla prova da dinamiche globali complesse: “Oggi celebriamo il Riso Carnaroli, un’eccellenza indiscussa del nostro patrimonio agroalimentare. Vorremmo però poter celebrare anche in futuro compleanni come questo. Tuttavia, il settore risicolo sta affrontando sfide crescenti che richiedono un’azione immediata e coordinata. Le attuali dinamiche del mercato non sono segnali di serenità, ma presagi di serie difficoltà per le aziende risicole europee. È cruciale che il nostro Paese lavori in sinergia con gli altri Stati Membri produttori per affrontare queste problematiche. La criticità maggiore risiede nelle importazioni, in modo particolare quelle a dazio zero dai Paesi Meno Sviluppati (PMA).”
Carloni: “Una lezione di modernità e orgoglio nazionale”
Presente al convegno anche l’onorevole Mirco Carloni, fanese d’origine, che ha voluto rendere omaggio alla figura del professore Carnaroli e al suo contributo di innovazione: “Quest’anniversario rappresenta un’occasione preziosa per celebrare un grande concittadino fanese, Emiliano Carnaroli, e il patrimonio di idee e di valori che ci ha lasciato. Un’eredità di eccellenza che deve essere motivo di orgoglio per tutti gli italiani. La sua visione anticipatrice, che abbracciava temi come il credito agricolo, la formazione degli agricoltori e la gestione del rischio idrogeologico, parla con straordinaria attualità al presente. Quelle stesse sfide, oggi, continuano a impegnare noi legislatori nel costruire politiche capaci di sostenere le imprese, innovare le filiere e proteggere il territorio. Mettere al centro queste intuizioni significa guardare con fiducia al futuro della nostra agricoltura, un settore che vale oltre 600 miliardi di filiera e 70 miliardi di export, e che resta una delle colonne portanti del Made in Italy.”
Il ricordo della famiglia Carnaroli e la donazione all’Ateneo
A chiudere la giornata, il commosso intervento dei discendenti di Emiliano Carnaroli.
La nipote Elena Emiliana Carnaroli e suo figlio Giansergio Ludovico Carnaroli hanno ricordato la figura del professore e le sue numerose pubblicazioni in campo economico e agrario.
La famiglia ha inoltre donato alla biblioteca dell’Università degli Studi di Urbino una copia dello studio di Emiliano Carnaroli “Le funzioni del capitale in agricoltura e l’organizzazione del credito agrario”, che resterà disponibile per la consultazione di studenti e studiosi.
Una memoria che guarda al futuro
La grande partecipazione di pubblico ha testimoniato l’interesse per una storia che intreccia scienza, territorio e identità agricola italiana.
Ottant’anni dopo la sua nascita, il Riso Carnaroli resta un simbolo del saper fare italiano e della capacità di innovare partendo dalle radici.
Come ha ricordato il Centro Studi promotore dell’evento, “ricordare Emiliano Carnaroli non significa solo celebrare il passato, ma rinnovare l’impegno a tutelare la qualità e la sostenibilità della nostra agricoltura”.