A2A chiude il trimestre in forte crescita: utile netto +47% e ricavi più che raddoppiati

- di: Barbara Leone
 
Utile netto di 201 milioni di euro, con una crescita del 47,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. E’ questo uno dei risultati di A2A, società multi-utility italiana, opera nei settori ambiente, energia, calore, reti e tecnologie per le città intelligenti. Il Consiglio di amministrazione del Gruppo, infatti, si è riunito sotto la Presidenza di Marco Patuano per esaminare e approvare l’Informativa trimestrale al 31 marzo 2022. Nel periodo in esame il Gruppo A2A ha garantito la tenuta dei risultati economico-finanziari, pur operando in un contesto complesso caratterizzato dalla volatilità del prezzo delle commodities energetiche - già a livelli record prima dello scoppio della guerra - mentre un’idraulicità eccezionalmente scarsa ha comportato bassi livelli di produzioni idroelettriche. Gli inevitabili effetti sia economici sia finanziari sono stati opportunamente gestiti dal Gruppo attraverso il monitoraggio dei rischi delle commodities e di esposizione finanziaria e creditizia mitigando così gli impatti che le turbolenze dei mercati energetici avrebbero potuto generare. La diversificazione delle attività in cui opera il Gruppo ha reso possibile attenuare gli impatti negativi registrati dalla Business Unit Mercato relativi alle dinamiche del prezzo dell’energia anche nel primo trimestre del 2022. “Nei primi mesi del 2022 – ha commentato l’Amministratore delegato Renato Mazzoncini - la fase di incertezza derivante dai rincari del prezzo dell’energia, delle materie prime e della reperibilità delle merci, con conseguenti spinte inflazionistiche, si è ulteriormente acuita a causa del conflitto in Ucraina che, oltre al dramma umanitario, ha causato effetti rilevanti sull'economia. In questo scenario - ha sottolineato Mazzoncini - A2A si è confermata solida ed è riuscita a portare avanti in modo responsabile le sue attività, segnando una crescita del 20% degli investimenti rispetto al primo trimestre 2021 nei settori chiave, indispensabili per raggiungere l’autonomia energetica del Paese che la guerra ha reso non più rinviabile, favorendone la transizione ecologica”.

Nel primo trimestre 2022, il valore medio del PUN (Prezzo Unico Nazionale) Base Load è più che quadruplicato (+318,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021 attestandosi a 248,1 €/MWh, trainato dalle quotazioni del gas ai massimi storici e della CO2. Il costo medio del gas al PSV (Punto di scambio Virtuale) nel periodo in esame, infatti, è stato pari a 98 €/MWh, in crescita del 423,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le quotazioni della CO2 si sono attestate ad un prezzo medio di 83,6 €/ton (37,5 €/ton nell’analogo periodo del 2021, +123%). Tale dinamica dei prezzi fortemente rialzista ha determinato un fatturato del periodo più che raddoppiato rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Il Gruppo A2A ha adottato una strategia prudente, di stabilizzazione dei margini e di contenimento del rischio connesso alla volatilità dei prezzi con coperture che per le produzioni di energia elettrica a prezzo fisso sono circa il 90% e un generale ricorso alla contrattualistica anticipata sia dell’approvvigionamento sia delle forniture agli operatori all’ingrosso e ai clienti finali, cogliendo nel contempo le opportunità presenti nel mercato dei servizi ancillari. Il Gruppo ha garantito in tal modo, pur con contributi diversi per segno ed entità da parte delle diverse Business Units, una marginalità operativa sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Nel primo trimestre 2022, A2A ha continuato la sua crescita industriale, in linea con la strategia aziendale basata su transizione energetica ed economia circolare grazie a investimenti per 186 milioni di euro, in incremento del 20% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. In particolare, sono stati realizzati investimenti di sviluppo per 114 milioni di euro (+34% rispetto al medesimo periodo del 2021) finalizzati al recupero di energia e materia, al potenziamento delle reti di distribuzione, alle reti idriche e fognarie, agli impianti di depurazione, a interventi finalizzati per contribuire all’adeguatezza e alla sicurezza della rete elettrica nazionale e alla digitalizzazione del Gruppo. In aggiunta a ciò,  sono state anche effettuate operazioni di M&A per 22 milioni di euro: acquisizione da parte di A2A Rinnovabili S.p.A. del 100% di Volta Green Energy, piattaforma dedicata ad attività di costruzione, sviluppo e gestione di impianti a fonte rinnovabile. Con questa operazione A2A ha acquisito una pipeline di progetti eolici e fotovoltaici con una potenza installata attesa di circa 800 MW. 

Per quanto riguarda i risultati strettamente economici il Gruppo nel primo trimestre del nuovo anno ha registrato ricavi pari a 5.540 milioni di euro, in aumento del 155% rispetto all’anno precedente. L’incremento è riconducibile per circa il 57% ai mercati energetici all’ingrosso in particolare elettricità per l’aumento dei prezzi; il contributo legato alla crescita dei volumi venduti ed intermediati dei mercati è residuale. E per oltre il 40% ai mercati retail prevalentemente per i maggiori prezzi unitari elettricità, gas e calore. A tale incremento è corrisposta un’analoga variazione nei costi di approvvigionamento di materie prime energetiche. Il Margine Operativo Lordo, invece, si è attestato a 389 milioni di euro, in diminuzione di 9 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (-2%). Al netto delle partite non ricorrenti (-4 milioni nel primo trimestre 2022, nulle nel primo trimestre 2021), il Margine Operativo Lordo Ordinario è diminuito di 5 milioni di euro (-1%): il calo di marginalità registrato nella Business Mercato è stato sostanzialmente riassorbito grazie all’ottima performance delle altre Business Units. Il Risultato Operativo Netto si attesta a 183 milioni di euro, in diminuzione di 55 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 (238 milioni di euro). Tale variazione è riconducibile a: diminuzione del Margine Operativo Lordo come sopra descritto (-9 milioni di euro); incremento degli ammortamenti (20 milioni di euro) relativi principalmente agli investimenti effettuati da tutte le Business Unit nel periodo aprile 2021/marzo 2022 e all’ammortamento degli asset delle società consolidate nel secondo trimestre 2021 (Octopus e Agripower); maggiori accantonamenti per 26 milioni di euro a fondo rischi e accantonamenti al fondo svalutazioni crediti, legati alla maggiore esposizione creditizia verso la clientela per l’eccezionale aumento del fatturato. L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 201 milioni di euro, in aumento del 48% rispetto a quello registrato nel medesimo periodo del 2021. Escludendo le poste straordinarie che hanno interessato l’anno in corso (la plusvalenza sulla cessione di alcuni asset immobiliari pari, al netto della tassazione, a 108 milioni di euro e la stima preliminare dell’impatto economico del DL Tagliaprezzi e del DL Aiuti calcolata in base alle informazioni ad oggi disponibili e nell’ipotesi di esenzione delle unità essenziali), l’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 106 milioni di euro, in diminuzione di 30 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2021. La variazione è riconducibile alla diminuzione del Risultato Operativo Netto in parte compensata dalla contrazione delle imposte legata al minor reddito imponibile. La Posizione Finanziaria Netta di Consolidato al 31 marzo 2022 risulta pari a 4.297 milioni di euro (4.113 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nell’arco del periodo in esame, la PFN si attesta a 4.272 milioni di euro, registrando un assorbimento di cassa netto pari a 159 milioni di euro, dopo investimenti per 186 milioni di euro e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni di euro. Tale variazione è principalmente riconducibile all’eccezionale aumento dei crediti commerciali, effetto legato alle dinamiche fortemente rialziste dei prezzi delle commodities. A questa dinamica si aggiunge l’impatto delle rateizzazioni delle bollette di energia elettrica, gas e teleriscaldamento concesse ai clienti di tutte le società del Gruppo per circa 60 milioni di euro.
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