La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 ottobre 2025, n. 159, recante misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile. Il provvedimento è stato approvato con 143 voti favorevoli e 105 contrari, dopo il via libera del Senato, diventando così legge.
Sicurezza sul lavoro, ok definitivo della Camera al decreto: via libera alle misure urgenti
Il decreto sicurezza sul lavoro si inserisce in un contesto segnato da un elevato costo economico e sociale degli infortuni e delle malattie professionali. Secondo le stime più recenti, gli incidenti sul lavoro generano ogni anno miliardi di euro di costi diretti e indiretti per il sistema produttivo, tra spese sanitarie, assenze, riduzione della produttività e contenziosi. Le misure approvate mirano quindi a rafforzare la prevenzione come leva non solo di tutela dei lavoratori, ma anche di efficienza economica.
Prevenzione e controlli più stringenti
Il provvedimento introduce e consolida interventi volti a rafforzare i controlli e la vigilanza nei luoghi di lavoro, con un’attenzione particolare ai settori a maggiore rischio. Dal punto di vista delle imprese, ciò comporta un aumento degli obblighi organizzativi e dei costi di compliance, ma anche la possibilità di ridurre nel medio periodo l’esposizione a sanzioni, interruzioni produttive e oneri assicurativi legati agli infortuni.
Impatto su imprese e filiere produttive
Per il tessuto produttivo, in particolare per le piccole e medie imprese, l’entrata a regime delle nuove misure richiederà investimenti in formazione, sicurezza e adeguamento dei processi. Tuttavia, sul piano macroeconomico, il rafforzamento delle politiche di prevenzione è considerato un fattore di stabilità, capace di migliorare la qualità del lavoro e la sostenibilità delle filiere, riducendo le inefficienze generate dagli incidenti.
Il capitolo protezione civile
Accanto alla sicurezza sul lavoro, il decreto interviene anche in materia di protezione civile, con misure volte a rafforzare la capacità di risposta alle emergenze. Un ambito che ha riflessi economici diretti, soprattutto in termini di prevenzione dei danni, continuità delle attività produttive e riduzione dei costi legati a eventi straordinari.
Il confronto politico
Il voto finale, con una maggioranza non ampia ma sufficiente, riflette un confronto politico acceso. La maggioranza rivendica l’urgenza e la necessità di un intervento strutturale su un tema sensibile come la sicurezza sul lavoro, mentre le opposizioni hanno espresso perplessità sull’equilibrio tra obblighi per le imprese, risorse disponibili e capacità di attuazione delle misure.
Prospettive
Con la conversione definitiva del decreto, la sfida si sposta ora sull’attuazione. L’efficacia delle nuove norme dipenderà dalla capacità di tradurre le disposizioni in strumenti operativi, dal coordinamento tra istituzioni e dalla disponibilità di risorse adeguate. In gioco non c’è solo la tutela dei lavoratori, ma anche la competitività di un sistema economico che punta a ridurre i costi dell’insicurezza e a investire in lavoro di qualità.