BANOR: il punto su BCE e FED

- di: Francesco Castelli - responsabile obbligazionario
 
La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, in linea con la decisione di ieri della Federal Reserve, ma la Presidente Lagarde ha adottato una posizione notevolmente più rigorosa. Ha dichiarato in modo inequivocabile, 'Non abbiamo affatto discusso tagli dei tassi' e ha sottolineato la necessità di 'impostare i tassi di politica monetaria a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario.' Questo tono meno compiacente ha rafforzato l'Euro, che ha guadagnato ulteriormente lo 0,5% contro il dollaro. I prezzi dei titoli di stato sono rimasti positivi, sull'onda delle dichiarazioni di supporto della Federal Reserve, ma si è assistito a qualche presa di profitto dopo la conferenza stampa della BCE.

L'economia europea appare leggermente più debole di quella degli Stati Uniti, con rischi "al ribasso" per la crescita economica . Tuttavia, la BCE sta affrontando due sfide distinte:

1. Preoccupazione per una politica fiscale eccessivamente lasca: Lagarde ha sostenuto una riduzione graduale dei programmi di spesa pubblica dell'era pandemica e ha sottolineato, per due volte, l'importanza delle riforme strutturali, dove ha osservato una certa stanchezza.

2. Previsioni sull'inflazione: secondo le stime BCE appena aggiornate, si prevede che l'inflazione diminuisca, ma rimanga leggermente sopra l'obiettivo per i prossimi due anni.

A differenza della Federal Reserve, che ha un mandato duale, l'unico obiettivo della BCE è il controllo dell'inflazione. Con l'inflazione di base che persiste sopra il livello obiettivo del 2%, la BCE non può considerare alcuna riduzione dei tassi. La Presidente Lagarde ha riconosciuto la 'notevole incertezza' e il loro approccio 'dipendente dai dati'. In particolare, l'inflazione salariale, sebbene in moderazione, è più persistente del previsto. Ha evidenziato l'importanza dei dati che verranno rilasciati nel primo trimestre del 2024 nel determinare se l'attuale politica monetaria sia sufficiente per garantire la stabilità dei prezzi.

C'è un divario in crescita tra la prospettiva della BCE (nessun taglio dei tassi nel futuro prevedibile) e le aspettative del mercato (50% di probabilità di un taglio dei tassi a marzo e una riduzione cumulativa dell'1,5% entro la fine del 2024). La BCE ha chiarito che qualsiasi ulteriore progresso nelle operazioni a termine dipenderà da una crescita economica significativamente più debole e/o da una forte diminuzione dell'inflazione dei prezzi e dei salari.

In una mossa ulteriormente restrittiva, la BCE sta accelerando il suo Quantitative Tightening, pianificando di eliminare gradualmente i reinvestimenti del PEPP entro la fine del 2024.

UN FOCUS SULLA FED

La Federal Reserve ha mantenuto invariato il livello dei tassi di interesse, ma il Presidente Powell ha espresso un tono piuttosto accomodante, una sorta di benedizione del rally di Natale: 'soddisfatti del progresso', 'tassi ben all'interno del territorio restrittivo'.

Ha anche confermato che l'anno prossimo potrebbe esserci spazio per tassi più bassi, come indicato nelle previsioni ufficiali della Fed (con i famosi 'puntini' che indicano una riduzione dello 0,5% dei tassi nel 2024, con un ulteriore calo dell'1% nel 2025).

La Fed non è ancora pronta a confermare la fine del ciclo di stretta: 'Anche se crediamo che il nostro tasso di politica monetaria sia probabilmente al suo picco o vicino al suo picco per questo ciclo di stretta, l'economia ha sorpreso gli analisti in molti modi... Siamo pronti ad inasprire ulteriormente la politica, se appropriato.' 'Nessuno sta dichiarando la vittoria, sarebbe prematuro'.

Mentre la disoccupazione rimane bassa e la crescita salariale robusta (4%), il Presidente Powell ha riconosciuto che 'l'era della frenetica carenza di lavoratori è alle nostre spalle': secondo le previsioni della Fed, ci sono chiari segnali di rallentamento economico che dovrebbero portare a una magra crescita dell'1,4% l'anno prossimo. La Fed prevede anche un modesto peggioramento della disoccupazione (al 4,1%, aiutato da un aumento del bacino di lavoratori disponibili). Nel complesso, ciò dovrebbe portare a una moderazione dei salari e dell'inflazione, che dovrebbero convergere al 2% nel 2026.

Le aspettative del mercato rimangono molto più aggressive rispetto alla Federal Reserve (prevedendo una riduzione di quasi l'1,5% entro dicembre 2024), ma il Presidente Powell non ha contrapposto le sue previsioni a quelle dei partecipanti al mercato: in particolare, ha evitato di sottolineare le discrepanze tra la decisione della Fed di mantenere una posizione di stretta mentre le condizioni finanziarie nell'ultimo mese si sono spostate aggressivamente verso una posizione molto più accomodante.

In un ulteriore segno di fiducia, Powell ha confermato che il ritmo del tightening quantitativo non è stato discusso e continuerà a diminuire gradualmente, in linea con le decisioni precedenti. Il tono relativamente accomodante è stato salutato da un dollaro più debole, un ulteriore calo dei tassi di interesse e un rally nei mercati azionari.
Il Magazine
Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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