Boris Johnson si dimette: quali conseguenze per i mercati?

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer, Moneyfarm
 
Boris Johnson ha annunciato formalmente le sue dimissioni da leader del Partito Conservatore Britannico, attuale forza di maggioranza nel Parlamento inglese. Il Premier intende, però, restare comunque a capo del governo fino all’elezione di un successore alla guida dei Tories, prevista per ottobre: “Lascio ma non avrei voluto farlo“, ha detto Johnson annunciando alla Nazione le sue dimissioni da leader Tory.

Ci saranno ripercussioni sui mercati?

Non pensiamo che l’annuncio di Johnson possa avere un impatto particolarmente significativo sui mercati finanziari o sui nostri portafogli. Il caos a Westminster non poteva continuare, vista la raffica di dimissioni richieste dai membri dei Tories e l’abbandono di diversi ministri del suo governo, prima che fossero nominati i successori.

L’annuncio di Johnson è un sollievo per due motivi:

Ci sono problemi seri da affrontare: il costo della vita, una recessione imminente, l’Irlanda del Nord, l’Ucraina, ecc. Avere un governo che si concentri su questi problemi sarebbe probabilmente una buona cosa.
In secondo luogo, mentre le dimissioni avrebbero potuto essere il risultato più probabile, c’erano altri scenari poco plausibili e meno appetibili: Johnson avrebbe potuto minacciare di indire le elezioni generali?
Da sottolineare poi anche come i problemi che il paese deve affrontare, in particolare la crescita e l’inflazione, non cambiano, indipendentemente da chi sia al comando, e le soluzioni non sono ovvie, almeno a breve termine. In secondo luogo, in un contesto finanziario globale, chi siede al numero 10 di Downing Street di solito non ha molta importanza – e diremmo che è il caso di questo momento. 

Cosa potrebbe cambiare?

Se il governo decidesse di indire le elezioni generali anticipate, ciò potrebbe rendere le cose più interessanti, tanto per le incertezze nel partito laburista quanto per i conservatori. Ma la legislatura dell’attuale Parlamento scade nel dicembre 2024. Potrebbe esserci una logica elettorale per indire elezioni anticipate, ma supponiamo che molto probabilmente i conservatori troveranno un successore e cercheranno di ricostruire la loro credibilità nei prossimi due anni.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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