Esprinet, Q1 2022: redditività sopra le attese. Ricavi +27%, EBITDA Adjusted +8%

- di: Barbara Leone
 
A dispetto del contesto incerto che tutto il mondo sta vivendo, l’avvio d’anno targato Esprinet è più che incoraggiante. Il quadro che emerge dal Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2022 approvato dal Consiglio di amministrazione del Gruppo presieduto da Maurizio Rota evidenzia, infatti, uno stato di salute aziendale più che buono. La società, che è leader in Sud Europa nella consulenza, nella vendita e noleggio di prodotti tecnologici e nella sicurezza informatica, ha chiuso il primo trimestre 2022 sopra le attese, soprattutto visto il confronto con il corrispettivo periodo dello scorso anno. “Chiudiamo il primo trimestre 2022 con una redditività superiore alle attese nonostante un contesto economico e geopolitico in forte discontinuità sia rispetto al primo trimestre dello scorso anno che al finale del 2021 - ha commentato Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di Esprinet -. Questo a dimostrazione delle scelte premianti relative alla strategia adottata dal Gruppo. Se da un lato si misura una contrazione dei consumi di famiglie e privati, soprattutto sul mercato italiano, dall’altro la domanda del settore pubblico e delle imprese anche trainata dagli investimenti legati ai Piani locali di Ripresa e Resilienza, segna tassi di crescita significativi. E così, per effetto dell’andamento del mercato e coerentemente con la strategia del Gruppo di una maggiore focalizzazione sulle linee di business alto marginanti, il segmento Advanced Solutions registra una crescita dei ricavi dell’8%, arrivando a 223,3 milioni di euro e la sua incidenza sulle vendite totali del Gruppo sale al 20%. In questo ambito - ha aggiunto Cattani - è particolarmente positiva la performance del segmento Cloud, i cui ricavi nei primi tre mesi del 2022 hanno registrato un +27%. Nel primo trimestre 2022 registriamo inoltre una notevole crescita del primo margine di prodotto sostanzialmente su tutte le linee di business nonostante l'aumento dei costi di trasporto ivi inclusi. In questo quadro e come disegnato nel Piano Strategico 2022-2024 che prevede, nell’ambito della crescita organica del modello transazionale, un forte focus su aree a più alto margine come gli accessori consumer a marchio proprio, il Gruppo ha recentemente presentato la manifestazione di interesse volta a promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria a Cellularline, finalizzata al delisting. Forti dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2022, guardiamo con positività all’anno in corso, pur non dimenticando il contesto di persistente incertezza economica. Con queste premesse - ha concluso l’Ad Esprinet -, la nostra guidance per l’esercizio 2022 prevede ricavi in crescita ed un EBITDA Adjusted superiore a 93 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto ai risultati del 2021, escludendo l’eventuale contributo di Cellularline nel caso in cui l’operazione venisse finalizzata”.

Nel dettaglio i ricavi da contratti con clienti nel primo trimestre 2022 si attestano a 1.139,4 milioni di euro, -2% rispetto a 1.166,0 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. Il Gruppo registra ricavi in Italia pari a 690,4 milioni di euro (-6%) in un mercato che secondo i dati Context decresce del 5% soprattutto per effetto della performance negativa delle vendite in area consumer. In Spagna il Gruppo registra ricavi pari a 415,9 milioni di euro, +3% rispetto ai primi tre mesi del 2021 sovraperformando un mercato che decresce del 2%. Il Portogallo con ricavi a 23,0 milioni di euro e con una crescita del 35% consolida la propria quota in un mercato che segna un +11%. Analizzando il dettaglio delle categorie merceologiche, il segmento degli IT Clients segna per il Gruppo un -12% per effetto dell’andamento di PC (-12%) e di Stampanti e consumabili (-17%). Secondo i dati Context, nel primo trimestre del 2022 il mercato degli IT Clients riporta una decrescita dell’11%, dove i PC a causa soprattutto della debole domanda in area consumer, registrano un -16% ed il Printing segna un -5% soffrendo ancora dei problemi legati alla scarsa disponibilità di prodotto. Il segmento Consumer Electronics vede invece crescere ESPRINET del 18%, grazie al contributo degli Smartphone (+7%), degli Altri prodotti (+88%), nel cui perimetro rientrano anche i televisori, degli Elettrodomestici (+76%) e del Gaming (+48%), overperformando il mercato. Infatti, secondo i dati Context, il segmento dei Consumer Electronics nel panel della distribuzione  nei primi tre  mesi del 2022 decresce dell’1%, sostanzialmente per il rallentamento degli Smartphone (-6%), non compensato dagli incrementi di: Altri prodotti (+9%), Elettrodomestici (+19%) e Gaming (+35%). Nel segmento Advanced Solutions il Gruppo, in linea con la crescita del mercato sempre secondo quanto misurato dalla società di ricerca inglese Context, registra un aumento dei ricavi dell’8%, salendo a 223,3 milioni di euro rispetto a 207,5 milioni di euro nel periodo gennaio-marzo 2021. Si segnala anche la performance di ESPRINET in ambito XaaS ("Everything as a Service"), i cui ricavi nei primi tre mesi del 2022 si attestano a 38,8 milioni di euro (+27%).

In coerenza con la strategia del Gruppo di focalizzazione sulle linee di business alto marginanti, l’incidenza delle vendite di Advanced Solutions sale al 20% (18% nel primo trimestre 2021). Guardando infine ai segmenti di clientela, nei primi tre mesi del 2022 il mercato registra una crescita del 2% nel Segmento Business (IT Reseller) ed una decrescita del 9% nel Segmento Consumer (Retailer, E-tailer). I ricavi del Gruppo mostrano un andamento sostanzialmente flat rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sia nel Segmento Consumer (482,6 milioni di euro, 0%) sia nel Segmento Business (724,3 milioni di euro, 0%). Il Margine Commerciale Lordo è pari a 57,6 milioni di euro, +3% rispetto al primo trimestre 2021 (56,1 milioni di euro) per effetto del significativo aumento del margine percentuale (5,05% nel periodo gennaio-marzo 2022 contro 4,81% nello stesso periodo dell’anno precedente), a sua volta conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 43% dal 39% nel primo trimestre 2021. Si evidenzia inoltre che pressoché tutti i segmenti di business segnano un miglioramento della marginalità. L’EBITDA Adjusted, che coincide con l’EBITDA non essendo stati rilevati costi di natura non ricorrente, è pari a 19,7 milioni di euro, rispetto a 20,3 milioni di euro nei primi tre mesi del 2021 (-3%). L’incidenza sui ricavi rimane essenzialmente stabile all’1,73% rispetto all’1,74% nello stesso periodo del 2021, per effetto dell’aumento del peso dei costi operativi (dal 3,07% nel primo trimestre del 2021 al 3,32% nel periodo gennaio-marzo 2022) in conseguenza principalmente delle dinamiche  legate  ai flussi del personale. L’EBIT Adjusted, che coincide con l’EBIT non essendo stati rilevati costi di natura non ricorrente, è pari a 15,6 milioni di euro, in leggera ulteriore flessione rispetto all’EBITDA per effetto soprattutto degli ammortamenti della Customer list emersa nell’ambito della Purchase Price Allocation relativa all’acquisizione del gruppo GTI. L’incidenza sui ricavi passa all’1,37% dall’1,42% del primo trimestre 2021.
L’utile ante imposte è pari a 13,8 milioni di euro, -2% rispetto a 14,1 milioni di euro nel primo trimestre 2021. L’utile netto è pari a 10,1 milioni di euro, -1% rispetto a 10,2 milioni di euro nei primi tre mesi del 2021. L’utile netto per azione ordinaria è pari a 0,20 euro, -5% al valore del primo trimestre 2021 (0,21 euro). Per quanto riguarda la Posizione finanziaria netta è negativa per 89,2 milioni di euro e si confronta con la posizione al 31 marzo 2021 negativa per 71,6 milioni di euro. Il valore della posizione finanziaria netta puntuale al 31 marzo è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I  citati programmi di factoring  e  cartolarizzazione,  i quali definiscono  il completo  trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS  9,  determinano  un  effetto  complessivo  sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 31 marzo quantificabile in 461,8 milioni di euro (353,6 milioni di euro al 31 marzo 2021). Mentre il Roce si posiziona al 15,2%, rispetto al 19,7% del primo trimestre 2021. 
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli