Trasporti: Italo festeggia, ma i sindacati promettono uno sciopero

- di: Redazione
 
Belle immagini, con vetture e motrici che si mostrano nella bellezza delle linee e dei colori. Campeggiano ovunque, in queste settimane, a celebrare i primi dieci anni di Italo, quasi a mostrare la piena e convinta soddisfazione di fare, ogni giorno, delle belle cose per il Paese, percorrendolo in lungo e in largo. Ma, se appena si gratta la superficie di queste immagini, che si inseguono ovunque, dalle televisioni ai media cartacei, ci si accorge che forse non è affatto come pare e che Italo-Ntv qualche problema serio ce l'ha.  A cominciare dal  rapporto con le maestranze, che sono ad un passo dal dichiarare uno sciopero che, paralizzando il servizio, darebbe una immagine certo non esaltante della compagnia. 
La motivazione che la Ft-Cisl, l'Ugl Ferrovieri e Orsa pongono alla base delle loro rivendicazioni (che sono totalmente condivise, come attesta la scelta di una azione comune, spiegata da una dichiarazione congiunta) è, per sintetizzare, che Italo-Ntv  fa bella mostra d sé sulla pelle delle maestranze, che non vedono completamente applicato il contratto collettivo nazionale di settore avendo da ciò un danno oggettivo.

Per chi non  fosse avvezzo a questa terminologia, il contratto collettivo nazionale di lavoro definisce per tutti i lavoratori di un comparto le soglie minime di retribuzione, così come le prestazioni dei dipendenti, in termini di orario e mansioni. Ovvero, la stella polare, la Bibbia, il sole di ogni lavoratore dipendente, che poi deve solo sperare che un eventuale contratto integrativo garantisca migliori condizioni.  Ma, come detto, è il contratto collettivo nazionale a garantire di dipendenti. E la sua applicazione deve essere piena, completa, totale, per evitare disparità di trattamento e inquadramento all'interno di una azienda o tra aziende che operano nello stesso settore, al netto di condizioni di miglior favore spuntate con un contratto integrativo.   Ma le tre sigle sindacali sono nette nel condannare il comportamento dell'azienda, con parole che sono inequivocabili: ''Da quando è nata, 10 anni fa, Italo-Ntv non applica integralmente il ccnl della Mobilità/Attività ferroviarie. Se all’inizio ci poteva essere una giustificazione, considerando l’azienda una startup, ora questa situazione non è più sostenibile: è diventata un’anomalia che altera la concorrenza nel settore in quanto- – per fare un esempio – le imprese ferroviarie pagano tutto lo stesso canone di accesso (il pedaggio) all’infrastruttura ad alta velocità che, ricordiamo, è stata costruita con denaro pubblico. Le imprese ferroviarie, e non solo, devono competere tra loro ad armi pari, rispettando le stesse regole, anche contrattuali, puntando sulla capacità di organizzarsi e, conseguentemente, sulla qualità del servizio offerto e non sulla compressione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori''.

Quindi, affermano Ft-Cisl, Ugl Ferrovieri e Orsa, quello che generosamente era stato concesso a Italo-Ntv quando l'azienda cominciò a muovere i primi passi, in considerazione anche dell'impegno economico, oggi, a distanza di un decennio, non lo è più perché non applicando il contratto nazionale si pone in condizione di vantaggio nei confronti di chi invece lo rispetta. Le tre sigle non parlano senza portare elementi oggettivi. Come fanno quando ricordano che nel trasporto ferroviario ci sono ''esempi positivi di imprese ferroviarie che, avendo grande considerazione dei loro dipendenti applicano il contratto di settore e cioè il Ccnl Mobilità-Attività Ferroviarie''.  E a questi esempio Ft-Cisl, Ugl Ferrovieri e Orsa danno una precisa identità: Rail Traction Company e Rail Cargo Carrier Italia che ''applicano – senza ricorrere a maldestri sotterfugi – il Ccnl Maf, il che vuol dire che è uno strumento che dà forza alle stesse aziende, oltre che garantire il dovuto benessere alle lavoratrici e ai lavoratori''. La nota si conclude con un auspicio, che da parte di Italo ci sia ''un ravvedimento operoso''.  In caso contrario lo sciopero sarà inevitabile, ''sempre nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge'', dicono le tre sigle sindacali come a sottolineare che loro, al rispetto delle regole, a differenza di altri non si sottraggono.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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