San Valentino: dieci validi motivi per odiarlo

- di: Barbara Leone
 
Diciamoci la verità: San Valentino è la festa più insopportabile, artificiosa e urticante che ci sia. La detestano tutti: single e accoppiati. Praticamente non piace a nessuno, a parte fiorai, pasticceri, ristoratori e negozianti di paccottiglia varia. Ma guai a dirlo, perché nella migliore delle ipotesi sei uno snob e nella peggiore un invidiosetto sfigato. Fatto sta che ogni anno è la stessa melensa, noiosissima solfa: improbabili peluche, enormi cuscini, tazze personalizzate, lingerie alla “9 settimane e ½” e oggetti inutili basta che siano rossi, coccolosi e a forma di cuore. Che, manco a dirlo, fa rima con ammmooore.

Praticamente non piace a nessuno, ma guai a dirlo, perché nella migliore delle ipotesi sei uno snob e nella peggiore un invidiosetto sfigato

E poi le immancabili rose rosse vendute a peso d’oro pure dai lavavetri ai semafori, e i tubi di cioccolatini in special edition che di speciale hanno solo il prezzo triplicato. Per non parlare dei bigliettini e delle frasi copia e incolla che invadono i social e delle dichiarazioni d’amore a misura di marketing del sentimento. Un sovraccarico di miele che farebbe venire il diabete pure a un cavallo! E non c’entra il solito, trito e ritrito discorso che San Valentino dovrebbe essere tutti i giorni, che l’amore va celebrato sempre e menate simili. Questo è assodato e vale per tutte le giornate “dedicate a”, che negli ultimi tempi si sono moltiplicate peggio delle cavallette nei pascoli della Sardegna. 

Ci sono almeno dieci ottimi, inoppugnabili motivi per odiare San Valentino. Non ci credete? Eccoli qua.

1) E’ una festa tinteggiata di rosso. Ma rosso sangue, e non rosso passione. Il povero Santo, infatti, venne brutalmente torturato e decapitato per ordine dell’Imperatore Claudio. E non c’è proprio niente di romantico in tutto questo. Tutto il resto è leggenda, come la storia di lui che in prigione si era innamorato della figlia del carceriere fino a scriverle su di un biglietto: “dal tuo Valentino, TVB”. Ora va bene tutto, ma che ai tempi dei Romani uno scrivesse a una ragazza TVB è alquanto improbabile.

2) E’ una festa razzista. Perché dividere la popolazione tra chi è in amore (perché a San Valentino amore=coppia) e chi no è una forma di razzismo. E’ una discriminazione sentimentale. Io, per esempio, sono innamorata del mio cane. Però non ho diritto a festeggiare San Valentino come la mia amica Peppina, che una sera sì e una pure mi attacca un’ora di lamentatio perché il marito non la capisce, la trascura, non si occupa dei bambini e forse le mette pure le corna con la segretaria. Ma lei può festeggiare e io no. 

3) Se uscite da poco con una persona, San Valentino sarà a tutti gli effetti la prova del nove. Ogni minima parola e azione verrà accuratamente scandagliata ai raggi x. Tutto, e dico tutto, farà la differenza: comprare dei cioccolatini o un diamante che è per sempre, andare a cena fuori (non dal pizzettaro dietro l’angolo, ovvio) o preparare a casa una cenetta degna di un masterchef (non col servizio delivery, ovvio), fare un regalo oppure no… Pardon, questa eventualità, se siete all’inizio di una relazione, non è assolutamente contemplata. In ogni caso San Valentino potrà cambiarvi la vita, o rovinarvela per sempre. Molto spesso le due cose coincidono. A buon intenditor…

4) Il vostro amante deve andare a cena con la moglie, o col marito se siete maschietti. Lo so, non è per niente politically correct dirlo. Ma l’Italia, si sa, è uno dei Paesi con la più alta percentuale di fedifraghi. E’ la statistica baby, e bisogna farci i conti. Se rientrate in questi numeri, per la sera di San Valentino scolatevi una cassa di Maalox e mettetevi a ninna.

5) La cioccolata fa ingrassare. Fine, stop, punto e a capo. 

6) E’ un furto. Fine, stop, punto e a capo.

7) Lo stress è paragonabile a un micromatrimonio. Ma questo è il mese peggiore per sposarsi. Non è romantico. Fa freddo e fa buio presto. Nessuno si sposa in febbraio, e di sicuro non una volta all’anno.

8) Fa fare agli uomini cose ridicole che non farebbero mai nemmeno sotto tortura. Tipo aprire la portiera della macchina, apparecchiare la tavola, accendere candele e regalare i cioccolatini di cui sopra che si piazzeranno direttamente su fianchi e cosce. Poi tu ti lamenterai perché sei ingrassata, lui ti dirà che sei lo stesso bellissima ma ti piazzerà in testa un cesto di lumache con l’amante di cui sopra, che nel frattempo si è fidanzata col farmacista che le ha venduto il Maalox. E se lui non farà nulla di tutto questo… ti lamenterai comunque.

9) Non basta il pensiero. E tu lo sai. E devi pagare il mutuo, l’apparecchio dei denti di tua figlia, le tasse, il condominio e la rata del prestito che hai preso l’anno scorso per il regalo di San Valentino. Non c’hai una lira (vedi punto 6).

10) Non rappresenta i nostri veri sentimenti, che sono imprevisti, illogici e non programmabili. Mettere una puntina a forma di cuore sul calendario banalizza l’amore, i sentimenti e le emozioni. Perché l’amore è uno: è un uomo, una donna, un’amica, un fratello, un cane, un lavoro che si nutre di passione... L’amore è questo, e molto altro ancora. E non si può incasellare in una categoria che lo limita nello spazio, nel tempo e lo riduce ad un misero, costosissimo tubo di cioccolatini.


Buon San Valentino a tutti!
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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