Terza serata di Sanremo, la Rai ce l’aveva quasi fatta…e invece…

- di: Stefania Assogna
 
E invece l’intervento di Drusilla Foer è arrivato molto tardi, quasi in chiusura, a circa l’1,30 del mattino. Perché? Lo vorremmo capire perché ci risulta incomprensibile. Sarà stato un motivo di scaletta? In attesa di scoprire il motivo, non possiamo che decretare il trionfo di Gianluca Gori come attore e autore del suo personaggio: la diva Drusilla Foer come miglior performer di Sanremo almeno fin qui.

Sul palco Drusilla è stata formidabile, presente, simpatica, una che sa stare sul palcoscenico, che il palcoscenico se lo divora, in quel suo modo innovativo, in quello stile concentrato sul suo personaggio glamour da diva, a tratti retrò, molto aristocratica, un po’ bisbetica ma elegantissima, anzi per dirla come piace a lei: eleganzissima. 

Il suo monologo è stato forte, potente, incisivo, nessun accenno politico ma solo il buon senso etico, di un pensiero moderno, evoluto, equo, elegante, dove non si dovrebbe più usare il termine “diversità” perché è un termine obsoleto, ma di “unicità” delle persone. Un concetto rivoluzionario, che nella sua semplicità incontrovertibile, può abbracciare tante persone, che va oltre il no gender, e che ci riguarda tutti. 

Un peccato che sia stata co presentatrice solo per una serata, meritava di essere presente molto di più, perché oltre alla simpatia, la sua sicurezza e il suo modo di comunicare e di porgere il proprio messaggio in quel modo così personale ma chiaro e deciso, potrebbe fare scuola a molti che vengono invitati a fare i loro monologhi a Sanremo su temi importanti.

Sanremo 2022, Drusilla Foer incanta il pubblico

Lo diciamo con tutto il rispetto per le tante signore e signori che sono saliti sul palco a dire la loro, anche in edizioni precedenti, che, con il privilegio di orari molto, diciamo così: “privilegiati” rispetto al suo, sono stati tuttavia talvolta meno efficaci, un po’ noiosini, prolissi, banali, scontati, non hanno avuto insomma quello stesso carisma e la stessa efficacia di Drusilla se non per il contenuto dei loro interventi; un contenuto che, che diciamola tutta, difficilmente può essere contestabile, e mi spiego meglio: a salire su un palco e dire che non ci deve essere violenza, che bisogna desiderare la pace nel mondo, combattere le ingiustizie e la fame nel mondo, e che il razzismo fa schifo, non è che si rischia che qualcuno si alzi su e ti dia addosso dicendo che hai torto; per lo più le critiche si concentrano sul modo, sullo stile, sul carisma. La differenza la fa il modo in cui arrivi e sensibilizzi le persone, e quella è tutta un’altra storia; Drusilla Foer “sa come si fa” e merita tutto il nostro più sincero applauso, perché parlare di argomenti importanti è in fondo facile, il difficile è come e il modo in cui si tocca l’anima del pubblico.

A circa l’1,30 del mattino parte il monologo di Drusilla: “La parola diversità non mi piace, ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince. Ho cercato un termine per sostituirla e ho trovato unicità, mi piace, piace a tutti, perché tutti noi siamo capaci di notare l'unicità dell'altro e tutti pensiamo di essere unici. ma per comprendere e accettare la propria unicità è necessario capire di cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi, certamente delle cose belle, ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Non è affatto facile ma vanno prese per mano tutte le cose che ci abitano e portate in alto, nella purezza della libertà. Sono una persona molto fortunata a essere qui, ma date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo insieme l'atto più rivoluzionario che c'è, l'ascolto di se stessi, delle nostre unicità, per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni, facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci dalla prigionia dell'immobilità".

E poi si commuove, ricevendo il lungo applauso dell'Ariston.

Ci dispiace per la RAI, perché spostando l’intervento di Drusilla, tanto importante e forte nella sua innovazione, ha perso una grande occasione. Ma non importa, sarà per la prossima volta; l’importante è imparare dagli errori.

Foto: Instagram @sedeblu @drusillafoer
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