Tom Cruise compie 60 anni e dimostra di non essere un comune mortale

- di: Barbara Bizzarri
 
Perché Tom Cruise è Tom Cruise è Tom Cruise. Che altro si può dire di uno così? Ho visto Top Gun: Maverick, felicemente approdato al miliardo di dollari di incasso, del resto soltanto lui poteva farmi staccare dalle piattaforme a cui sono inchiodata come una raganella sullo scoglio e ho ricevuto la conferma che appartiene un razza superiore (come Jennifer Connelly, del resto): perché non è possibile avere 60 anni – li compie oggi – ed essere ancora così roboanti, con gli addominali e il sorriso che aveva quarant’anni fa mentre noi umili mortali raccogliamo pance e denti ogni sera da terra perché la manutenzione, ammettiamolo pure, da una certa età in poi è soltanto una gran seccatura. Che abbia bevuto l’elisir dell’eterna giovinezza? Magari era lui nel famoso tempio a Petra e non Harrison Ford nell’ultimo vero episodio di Indy (non voglio considerare il quarto, peccato per il matrimonio con la Alley) e non ce ne siamo accorti. Oppure, che sia merito di Scientology? Insomma, voglio sapere dove devo firmare per avere la garanzia di essere ancora così quando tutti i miei coetanei si avvieranno mesti a un futuro di bocce e contemplazione di cantieri.

Cruise aveva già dato segnali lampanti di appartenenza all’enclave degli eletti in Rock of Ages, in cui si divertiva a prendere per i fondelli le rockstar alla Iggy Pop e Axl Rose, riuscendo ad essere molto più maudit di loro ma senza i chili in più, le rughe e tutti gli altri segni della misericordia del tempo che passa. A differenza dei miti della nostra infanzia, ormai grotteschi e sfatti come polli in brodo – parliamoci chiaro, la parabola discendente da superstar sexy a sosia di Benny Hill è deflagrante per chiunque – lui era fantastico e credibilissimo, nonostante la parodia. E poi chi poteva sostenere quel ruolo in Eyes Wide Shut senza essere minimamente ridicolo con quel sorrisone all american che ha ispirato i disegnatori Disney per il personaggio di Aladdin? Lo stesso dicasi per Vanilla Sky, rifacimento di un film spagnolo, Apri gli occhi, che è una meraviglia assoluta. Quando ho saputo del progetto ho pensato, non è adatto, invece è stato bravissimo: del resto lo è sempre, mica male per uno che ha cominciato a recitare perché costretto da un infortunio all’immobilità forzata, peccato per l’umiliazione di zio Oscar, che non ne vuole sapere di andare a casa sua, ma insomma cosa aspetta l’Academy a premiarlo? Si dice che il problema sia la sua appartenenza a Scientology, che di sicuro di guai gliene dà parecchi: introdotto nella setta dall’ex moglie Mimi Rogers, la prima di una serie di tre tutte mollate al fatidico scoccare dei 34 anni – le altre sono Nicole Kidman e Katie Holmes, nel caso aveste vissuto sulla luna nei decenni passati -   non ne è più uscito e pare abbia compiuto tutto il cursus honorum religioso interno.

Magari gli darà la serenità necessaria per affrontare la denuncia via social dell’attrice americana Leah Remini, fuggita da Scientology, che un paio di settimane fa lo ha accusato di crimini contro l’umanità invitando i fans dell’attore anche a chiedersi perché non abbia alcun contatto con la sua unica figlia biologica, Suri: lui, ovviamente, non ha commentato. Ci vuole ben altro per scalfire l’unica star hollywoodiana che in ogni film dà prova del suo valore atletico rinunciando alle controfigure per la gioia delle produzioni tutte e delle compagnie assicurative in particolare. Basta, cedo alla nostalgia e vado a rivedere tutti i suoi film a cominciare da Cocktail, che ha segnato più di una generazione. Fatelo anche voi, chi ve lo fa fare di andare in spiaggia ad arrostire. Buon compleanno, bellezza!
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