Trevignano: madonna che truffa

- di: Barbara Bizzarri
 
Nessuna sorpresa per la conclusione del Vescovo di Civita Castellana, Monsignor Marco Salvi, sulla questione maga maghella gisella (che non è neppure il suo vero nome) da Trevignano: è tutta una balla o meglio, tradotto in linguaggio canonico, ”constat de non supernaturalitate”, e non stupisce: troppe le grossolane fandonie, le ingenuità quasi, di chi conosce della religione cattolica soltanto il suo aspetto più superficiale e popolare, innumerevoli le evidenti contraddizioni di quelli che in fondo sono due personaggi ascrivibili a wannemarchi che hanno trovato il modo di arricchirsi abusando della credulità popolare. 

Ed è proprio questo il nocciolo della questione: sciagurati a parte che approfittano, spesso, della disperazione altrui, cosa spinge migliaia di persone a credere a una bambocciona venuta dal nulla, carica di debiti, la cui situazione è presumibilmente il volano e la forza per rincretinire il prossimo a suon di moltiplicazioni di coniglio arrosto e pizza, scemenze che farebbero ridere anche il più inveterato degli atei? Che la tipa in questione se ne freghi è evidente, data la sua blasfemia feroce, ma gente che si professa cristiana e cattolica, possibile che non riesca a comprendere la simbologia della moltiplicazione del pane, simbolo di vita eterna, e dei pesci (ἰχϑύς, in greco antico, è l’acronimo di Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore), per non ridere in faccia a quella che da una parte è un fenomeno folkloristico e dall’altra una profittatrice senza scrupoli, diciamo pure una criminale dato che l’abuso della credulità altrui è un reato? Davvero le vite di silenziosa disperazione vagheggiate dal professor Keating possono portare a rimpinguare le casse di chi, in una società meno schifosa di questa, non potrebbe nemmeno avere la (grande) dignità di lavare le scale? 

Il Vescovo ha imposto ai sacerdoti “il divieto di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell'Associazione 'Madonna di Trevignano ETS' che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali”. Vietato anche “recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli l'idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale”. Secondo quanto asserito dal Vescovo, inoltre, tutti i soggetti coinvolti a vario titolo negli eventi di Trevignano, a cominciare da Gisella e Gianni Cardia, dovrebbero tributare “il rispetto e l'adesione alle decisioni della Chiesa, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l'unità ecclesiale. Il titolo ‘Madonna di Trevignano’ non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile”. 

Intanto, la statua venerata dai fedeli nel campo della cittadina, secondo le disposizioni del Vescovo della diocesi di Porto - Santa Rufina, Gianrico Ruzza, è stata restituita al suo proprietario, Luigi Avella, ex amico di Gisella Cardia che, diversamente da quanto hanno fatto i Santi di tutte le epoche (obbedire in silenzio ai dettami della Chiesa), ha detto che continuerà a fare quello che le pare (del resto, ci vuol poco in questi tempi scemi a indossare i panni del martirio ed essere perfino creduti), mentre il marito caccia poco cristianamente a bastonate tutti quelli che osano chiedere lumi su una gestione tanto spericolata della religione e del prossimo, in una rivisitazione personale e rovesciata, come è ovvio che sia, del ‘porgi l’altra guancia’. Interessante anche la critica della sedicente guru a un giornalista tv per l'intervista a Don Roberto Liani circa la collocazione della statua: "Se lui va a finire in tv per una s*** del genere, succede la fine del mondo". E meno male che si tratta dell’immagine che per Gisella Cardia dovrebbe essere sacra più di qualsiasi altra, non foss’altro per tutti i soldi che le ha fatto illecitamente accumulare. Poveri noi, fratelli umani: ma a questo punto, dato che avevo già ampiamente previsto la truffa di questa banda di cialtroni(https://italia-informa.com/Folla-di-folli-nella-campagna-diTrevignano.aspx), potrei fare anch’io la veggente. Chissà che non sia la (s)volta buona. 
Seguici su:
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli