L’Ufo Robot del Campidoglio

- di: Barbara Leone
 
Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole tra le stelle sprinta e va…. Che tenerezza che ci fa Robertino, anzi Robertone vista la stazza, Gualtieri. Grande e grosso com’è è rimasto un bambinone. E difatti si dice pronto ad usare i suoi poteri speciali per sconfiggere il nemico. Un nemico brutto, cattivo, puzzolente e soprattutto che pare invincibile: la monnezza. Quella che da anni ormai si respira nell’aria cosmica di Roma, e che cassonetto dopo cassonetto sta letteralmente trasfigurando i connotati a quella che un tempo fu la città più bella del mondo. Nell’attesa del termovalorizzatore, presentato ai romani come cura di tutti i mali, il novello Ufo Robot del Campidoglio prende in mano la situazione munito di paletta, rastrello e alabarda spaziale. Che poi uno si chiede: ma non era colpa d’aaa Raggggi? Evidentemente no, visto che lei è sparita ma la monnezza no, Anzi, è più cospicua di prima. Lungi da noi difenderla, perché di errori durante la sua amministrazione ne ha commessi tanti. Ma quante gliene hanno dette alla povera Virgì i vari Gualtieri e sodali affini? Diciamoci la verità, l’hanno massacrata tutti senza pietà alcuna.

Quando a ottobre è arrivato Robertone in Campidoglio sembrava dovesse far la magia, perché oltre ad essere Ufo Robot è pure un po’ Maga Magò. Aveva addirittura promesso che tutta la monnezza sarebbe evaporata tra le stelle di Natale. E invece sotto l’albero ne abbiamo trovati a cumuli. Non è cambiato nulla. In perfetto stile gattopardiano. La sola cosa che è cambiata è che a questo sindaco si perdona tutto. E tutto passa in cavalleria. O quando se ne parla, è sempre all’acqua di rose. Così non è stato per Donna Virginia, così non fu per Marino o per Alemanno. Ora l’Actarus de’ noantri si trova costretto a invocare, oltre alla provvidenza e ai poteri speciali, anche l’aiuto di imprenditori e manager. Perché l’estate avanza, e la monnezza pullula in ogni dove. Pochi giorni fa gli abitanti di Trastevere sono stati costretti a scendere in strada e, paletta alla mano, pulirsi da soli le strade. Dal centro alle periferie Roma è una discarica a cielo aperto. E dire che Roma era famosa in tutto il mondo per essere un museo a cielo aperto. Era, appunto. Chi sperava nel miracolo ha fatto marcia indietro.

Sempre più solo, il povero Gualtieri rischia di venir sommerso dalla stessa monnezza che lui aveva giurato e spergiurato di eliminare dalla Capitale. “Ama è irriformabile”, tuona Chicco Testa, ambientalista italiano già segretario nazionale e presidente di Legambiente nonché ex presidente di Enel. Oibò, e ve ne siete accorti ora? Quando lo diceva la Raggi erano insulti a gogò. Nell’attesa del Bambinello, e cioè del termovalorizzatore che ci salverà da monnezza, puzza, cinghiali e zoccole intese come pantegane, lui, Robertone Ufo Robot Maga Magò, tomo tomo cacchio cacchio ha avuto un colpo di genio degno di Iron Man. Che omo dalle mille e inaspettate risorse! Che uno dice: ma come fa questo qua ad essere così avanti? Lo è così tanto che ha avuto siffatta trovata. Squillo di trombe… Ha schiacciato il pulsante magico e nientepopodimeno che… ha assunto ben 665 operatori ecologici ipergalattici, O netturbini che dir si voglia. A loro darà in dotazione guanti speciali, rastrelli speciali e palette speciali per ramazzare ogni via della Capitale. Poi direttamente dal pianeta Fleed, quello di Goldrake, arriverà l’ecomostro. Che sulla Terra chiamiamo termovalorizzatore. E anche qui, fosse stata la Raggi ad imporlo ai romani l’avrebbero inseguita per tutto il grande raccordo anulare col mattarello in mano cantando Bella ciao.
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