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Amazon: l'UE apre un'indagine per uso improprio di dati personali

- di: Daniele Minuti
 
Amazon: l'UE apre un'indagine per uso improprio di dati personali
L'Unione Europea ha annunciato di aver avviato un'indagine informale nei confronti di Amazon. La decisione è stata presa con lo scopo di accertare un possibile uso da parte della società statunitense di dati personali raccolti dai suoi clienti.

L'ufficialità è arrivata direttamente da Margrethe Vestager, la Commissaria alla Concorrenza UE, durante una conferenza stampa tenuta a Bruxelles: "Il nostro obiettivo è assicurare che alcune piattaforme non portino a distorcere la concorrenza. Le informazioni relative all'attività di fornitori terzi non dovrebbero essere usate da aziende come Amazon visto che è una loro concorrente. Anche le condizioni sulla piattaforma di Amazon devono essere eque e le regolazioni non possono andare a beneficiare le offerte al dettaglio che propone oppure favorire quelle dei rivenditori che usufruiscono i suoi servizi di distribuzioni e consegna".

Questa decisione segue quella dell'apertura di un'indagine simile su Google annunciata poche settimane fa, a dimostrazione di come la Commissione Europea si stia concentrando per evitare che colossi simili possano sfruttare le loro posizioni dominanti per falsare la concorrenza. L'operato "incriminato" è quello di favorire quindi i propri servizi rispetto ai concorrenti e soprattutto quello di favorire i prodotti Amazon andando a penalizzare gli altri, condotta che se confermata rappresenterebbe una violazione dell'ex art.102 dei Trattati, cioè abuso di una posizione dominante, che andrebbe a creare un danno molto pesante ai piccoli rivenditori.

Vestager ha chiarito che l'indagine è partita proprio per la dualità della posizione di Amazon che è sia un fornitore di servizi propri che una piattaforma per terzi, oltre a specificare che un'investigazione preliminare era stata già aperta due anni fa. Cosa rischia però l'azienda statunitense? La possibilità più concreta, in caso di condanna, sarebbe una salata multa che stando a quanto calcolato dal Sole 24 Ore potrebbe ammontare addirittura a un decimo del giro d'affari totale.
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