Abbracci a Fiumicino e a Barcellona dopo la detenzione in Israele. Denunce di abusi, azioni legali e nuove missioni: la mobilitazione non si ferma.
(Foto: una manifestazione in favore della Flotilla).
L’arrivo e il racconto
Cori, bandiere palestinesi e simboli pop hanno riempito l’area arrivi del Terminal 1 di Fiumicino. Gli ultimi attivisti italiani della Global Sumud Flotilla, rimpatriati via Atene, hanno riabbracciato familiari e sostenitori. Il sollievo si è mescolato a racconti durissimi dei giorni di fermo in Israele.
“Ora sto bene, ma è stata una sequenza di torture psicologiche: privazione del sonno, armi puntate, cibo immangiabile”, ha detto uno di loro. “La mobilitazione non si ferma. Era un tentativo che andava fatto: ce ne saranno altri e prima o poi romperanno il blocco”, ha aggiunto un altro. “Quando ci hanno intercettato con gli idranti: ci hanno presi come ostaggi”.
La scena a Barcellona
Accoglienza simile a Barcellona-El Prat, dove sono atterrati ventisette attivisti spagnoli della Flotilla, tra cui la presidente del gruppo CUP al Parlamento catalano, Pilar Castillejo, e Adrià Plazas. Decine di sostenitori li hanno accolti con applausi e bandiere. Castillejo ha denunciato “cinque giorni di sequestro” e “abusi fisici e psicologici”, annunciando un’azione legale internazionale contro Israele per rapimento e violazioni dei diritti umani.
Dei quarantanove spagnoli intercettati, ventuno erano rientrati il giorno precedente, mentre una donna resta ancora detenuta con l’accusa di aver reagito a una guardia nel carcere di Ketziot.
Cosa è accaduto in mare
La Global Sumud Flotilla era una flotta civile di oltre quaranta imbarcazioni e centinaia di partecipanti. Intercettata in acque internazionali, è stata dirottata da unità israeliane verso porti militari. Più di 170 persone sono state deportate nelle ore successive, altre sono rimaste per giorni nei centri del Negev. Gli avvocati denunciano percosse, minacce e privazione del sonno.
Le accuse e la replica
Israele respinge ogni accusa e sostiene che “tutti i diritti sono stati rispettati”. Per il governo, la flottiglia sarebbe stata una operazione propagandistica. Gli attivisti ribattono: “Siamo stati trattati come ostaggi politici”.
Greta Thunberg, riflettori e polemiche
Tra i rimpatriati figura anche Greta Thunberg, accolta ad Atene da una folla filopalestinese. L’attivista ha definito la vicenda “una prova di forza disumana” e ha denunciato il silenzio dell’Europa sulla crisi di Gaza.
L’Italia tra piazze e diplomazia
In Italia, la vicenda ha alimentato mobilitazioni e cortei in decine di città. La Farnesina ha chiesto a Israele di garantire il rispetto dei diritti e di procedere a un rimpatrio immediato dei connazionali.
Perché quelle bandiere
Tra le bandiere palestinesi sventolavano anche le Jolly Roger di “One Piece”, divenute simbolo di resistenza giovanile e di un nuovo attivismo digitale che mescola cultura pop e protesta politica.
Cosa succede adesso
Le reti di solidarietà annunciano nuove missioni via mare e via terra. Gli italiani rientrati promettono di riorganizzarsi presto, mentre in Spagna la CUP prepara azioni giudiziarie contro Israele.
Diritto del mare e zona grigia
Il blocco navale israeliano è contestato da giuristi che ne mettono in dubbio la legittimità secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. L’intercettazione di navi civili in acque internazionali potrebbe configurare violazioni di diritto umanitario.
Il quadro politico
In Europa cresce la richiesta di inchieste indipendenti e di pressione diplomatica su Israele. La Global Sumud Flotilla diventa così un simbolo del conflitto tra potere e solidarietà, un movimento che attraversa confini e generazioni.