• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Bonus auto elettriche: incentivi bloccati dai paletti

- di: Bruno Legni
 
Bonus auto elettriche: incentivi bloccati dai paletti
Bonus auto elettriche: incentivi bloccati dai paletti, mercato sotto pressione
Concessionari allarmati: misure “confuse”, platea ristretta e impatto modesto rispetto al parco circolante.

L’Italia si prepara alla partenza, dal 15 ottobre, di nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche. Ma dietro le promesse si addensano dubbi sostanziali: la federazione dei concessionari Federauto giudica il pacchetto di misure un insieme di vincoli che rischiano di deprimere la domanda più che stimolarla. Il tema non è marginale: in gioco non c’è solo la transizione ecologica, ma la stabilità del mercato, la pianificazione industriale delle case e la redditività della rete commerciale.

Incentivi con troppi vincoli

Il disegno è ambizioso sulla carta, ma la fruibilità appare complessa: limiti ISEE, rottamazione obbligatoria, perimetro delle aree urbane funzionali, oltre a un eco-score che seleziona i modelli ammissibili. Secondo i concessionari, una simile combinazione restringe la platea potenziale e, soprattutto, alimenta la classica “attesa da incentivo”: molti clienti rinviano l’acquisto, congelando il mercato nell’immediato.

“Siamo contrari agli incentivi perché alterano il mercato e perché negli ultimi anni non hanno migliorato le vendite, anzi hanno creato picchi e vuoti”, ha affermato Massimo Artusi, presidente di Federauto. “Questi bonus prevedono troppi paletti: ISEE, rottamazione, vincoli territoriali, eco-score. Così rischiano di essere poco utilizzabili”, ha aggiunto Artusi.

Impatto atteso modesto sul parco circolante

La stima di sostituzione veicolare resta ridotta rispetto alla dimensione del parco: anche ipotizzando l’impiego completo delle risorse, si parla di decine di migliaia di vetture “nuove” a fronte di quasi 41 milioni di auto in circolazione. Questo comporta un effetto climatico e industriale contenuto nel breve periodo, mentre le aspettative dei consumatori rimangono incerte.

Fisco e concorrenza europea

Un altro nodo è la fiscalità dell’automotive. In più Paesi europei l’IVA sulle auto aziendali è interamente detraibile e i costi sono più favorevoli per le imprese. In Italia, invece, la struttura fiscale continua a essere percepita come penalizzante. “Vorremmo una riforma che non penalizzi l’auto e permetta di competere ad armi pari”, ha osservato Artusi.

Autoimmatricolazioni e noleggio: termometro del mercato

La fotografia più recente mostra una quota elevata di autoimmatricolazioni e un crescente ricorso al noleggio a lungo termine. Non si tratta più solo di pratiche dei concessionari: anche gli operatori del noleggio ricorrono a strategie di stock per presidiare il mercato, con l’effetto collaterale di accumulare veicoli fermi nei piazzali e comprimere i margini sulle vendite in uscita.

Elettrico in crescita, ma non abbastanza

Le quote di mercato dell’elettrico puro restano intorno al 5%, ben lontane da una soglia di massa. A trainare sono le ibride, mentre l’elettrico soffre per prezzi ancora elevati, offerta limitata di modelli davvero accessibili e una rete di ricarica non sempre affidabile e capillare sul territorio.

Cosa manca per sbloccare la domanda

La lezione è chiara: senza un pacchetto coerente di fisco competitivo, infrastrutture convincenti, modelli accessibili e regole stabili, gli incentivi rischiano di essere una spinta episodica più che una politica industriale. La comunicazione istituzionale deve ridurre l’incertezza: finestre chiare, requisiti semplici, tempi certi. Solo così l’acquirente medio percepirà l’elettrico come una scelta sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per il portafoglio.

Il punto

Federauto solleva critiche fondate sul piano operativo. Ma il rischio è scambiare i difetti di disegno per una condanna dell’intera transizione. La sfida, adesso, è passare da un approccio a bonus a una strategia: meno burocrazia, più prevedibilità, maggiore equità fiscale e un focus concreto su modelli compatti e convenienti. Altrimenti, anche il prossimo ciclo di incentivi produrrà picchi, vuoti e, soprattutto, sfiducia.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 81 record
Pagina
12
01/12/2025
PIL Svizzero in lieve flessione: la “resilienza elvetica” vacilla
L’economia svizzera rallenta nel terzo trimestre 2025: PIL -0,5%, flessione di chimico-far...
01/12/2025
Cuba apre le porte al capitale straniero, via a un maxi provvedimento
Cuba lancia riforme per rendere l’economia più moderna e competitiva: nuove regole per inv...
01/12/2025
Borse europee in calo, Piazza Affari frena con Mps e bitcoin
Le Borse europee aprono dicembre in calo. A Piazza Affari pesa Mps, scivola il bitcoin olt...
01/12/2025
Orcel frena su Generali: “Possiamo cooperare anche senza quota”
Andrea Orcel ridisegna il rapporto tra UniCredit e Generali: dalla salita al 6,7% del capi...
01/12/2025
Prelievi contanti: cosa cambia da oggi 1° dicembre 2025
Dal 1° dicembre 2025 dovrebbe arrivare un nuovo controllo automatico sui prelievi in conta...
01/12/2025
Draghi scuote l’Europa: senza AI sarà stagnazione
Dal Politecnico di Milano Draghi avverte: senza una rapida adozione dell’intelligenza arti...
Trovati 81 record
Pagina
12
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720