Bain & Company e AIPB: "Private Banking verso nuovi clienti, modelli e redditività"

- di: Daniele Minuti
 
Sono stati presentati i risultati della ricerca “Navigare le onde del cambiamento: la rotta del Private Banking”, con cui Bain & Company e Associazione Italiana Private Banking hanno analizzato i principali trend evolutivi del settore del Private Banking.

Bain & Company e AIPB: "Private Banking verso nuovi clienti e modelli"

Il report evidenzia la fase di forte cambiamento a livello globale del comparto, partendo dal livello dei clienti (attesi 250 milioni di potenziali nuovi clienti al 2030 dalla generazione Y e da quella Z). Proprio il cambio di generazione vedrà investitori interessati in servizi e strumenti nuovi. Quasi il 60% del patrimonio alla fine del decennio sarà infatti investito in prodotti innovativi, con un cambio anche dei modelli distributivi e di lavoro.

Ogni banker avrà circa 300 clienti nel suo portafoglio, con il 70% del personale che avrà bisogno di competenze di nuova generazione. Nel prossimo decennio inoltre ci sarà una forte crescita nella penetrazione di investimenti alternativi, a scapito dei prodotti tradizionali. Stimate anche crescite nelle soluzioni ESG e nei digital assets (che rappresenteranno nei prossimi 5 anni una quota fra l'1% e il 5%) dei portafogli dei clienti.


Andrea Ragaini, Presidente AIPB (nella foto), ha commentato: "Dal 2007, anno in cui il Private Banking ha cominciato a misurarsi, il settore ha registrato una crescita costante, superiore a quella della ricchezza italiana e del PIL, arrivando a gestire oggi circa la metà degli investimenti delle famiglie italiane. L’entità dei patrimoni affidati al Private Banking e la crescita della raccolta netta degli asset della clientela, registrata anche in un anno complesso come il 2022, confermano il valore della consulenza e della gestione professionale degli investimenti. Per mantenere ed accrescere i successi fin qui ottenuti è necessario, però, che l’industria comprenda ed anticipi gli effetti di uno scenario economico, finanziario e sociale in continua evoluzione, individuando precise priorità di azione. La collaborazione con Bain ci ha dato l’occasione di avviare ed approfondire queste riflessioni e anche di disegnare un piano concreto di interventi".

Franco Baronio, Senior Partner di Bain & Company, ha aggiunto: "In questo scenario, il business del Private Banking è per caratteristiche e modello una delle industrie maggiormente sottoposte ad una serie di profonde trasformazioni. Questo implicherà, per gli attori dell’industria italiana del Private Banking, un’accelerazione del proprio grado di innovazione per poter cogliere le opportunità e proseguire il percorso di distintività ed eccellenza offerte alla propria clientela. Investire in infrastruttura tecnologica, dati e analytics è quindi non più solo un’opportunità, ma un imperativo per i player del Private, se vogliono competere con successo nell’arena e giocare una partita di sviluppo e crescita. Questo chiaramente pone l’accento sulla rilevanza del modello di business e della scalabilità dei costi fissi in aumento".

Claudia D’Arpizio, Senior Partner Bain & Company, ha dichiarato: "Per intercettare la nuova ricchezza, gli operatori del Private Banking dovranno lavorare alla creazione di una proposta commerciale che sia maggiormente attrattiva per i giovani investitori. Una tendenza similare di focus sull’attrattività del brand e della copertura commerciale è avvenuta nell’industria del lusso dove - attraverso modelli ibridi - è accelerata l’accessibilità e la consapevolezza sui prodotti per i segmenti delle nuove generazioni di clienti. Questo ha permesso al settore di allargare significativamente la propria base clienti e intercettare le opportunità di crescita. Società leader nell’industria del lusso hanno costruito piattaforme di digital brand per raggiungere i nuovi clienti con un modello di business con crescite attese di oltre il 20% annuo tra il 2020 e il 2025".

Daniele Funaro, Partner Bain & Company, ha concluso: "Per accelerare la capacità di creazione di valore dell’industria i principali attori dell’industria devono intervenire su tre direttrici: attrarre e mantenere nuove generazioni di professionisti, realizzare la trasformazione digitale cogliendone appieno il valore e rispondere alle esigenze di nuovi segmenti di clientela cogliendone appieno il potenziale".

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