Banca d'Italia: a novembre comincia, a palazzo Koch, l'era di Fabio Panetta

- di: Redazione
 
Con l'indicazione del consiglio dei ministri (che per diventare esecutiva attende l'assenso, quanto mai scontato, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) scocca l'ora di Fabio Panetta a governatore della Banca d'Italia. Anticipando i tempi, per evitare speculazioni (in senso politico), Giorgia Meloni ha voluto indicare il nome di Panetta con quattro mesi di anticipo rispetto alla data in cui Ignazio Visco lascerà il suo ufficio a Palazzo Koch. Una mossa che conferma l'autorevolezza del prossimo governatore, sia per il suo prestigio personale, che per la fama e la stima che, da anni, raccoglie a livello internazionale, che, infine, per le esperienze di altissimo profilo che ha accumulato nella sua lunga esperienza.

Banca d'Italia: a novembre comincia, a palazzo Koch, l'era di Fabio Panetta

La stima che il premier Meloni nutre verso Panetta non è recente. Tanto che, dopo la vittoria alle elezioni dello scorso settembre e quando si cominciò a ragionare, nella maggioranza, della composizione del nuovo governo, il suo nome venne fuori, per affidargli, da tecnico, la responsabilità dell'Economia e delle Finanze.
Un'offerta che Panetta declinò, ringraziando per la stima, ma pensando forse che il suo futuro fosse dentro le istituzioni e non nel governo, sia pure da tecnico. Ma forse, nella sua decisione, ha anche pesato il fatto della relativa imminenza dell'addio di Visco alla carica di governatore della Banca d'Italia, alla quale Panetta è stato sempre considerato un candidato molto forte, quasi il naturale successore dell'attuale inquilino di Palazzo Koch.

Per Panetta, peraltro, sarà un ritorno in grande stile in Bankitalia, dove entrò nel 1985 (forte di un robusto cursus academicus: laurea con lode in Economia alla Luiss, nel 1984 ha conseguito un M.Sc. in Monetary Economics alla London School of Economics e poi, nel 1996, un PhD in Economics and Finance alla London Business School) e all'interno della quale ha scalato tutta la gerarchia fino ad assumere, nel 2019, la carica di direttore generale.
Romano, 63 anni, tre figli, dopo essere stato anche presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il primo gennaio 2020 è entrato a fare parte del board del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, l'organismo che presiede alle decisioni ''importanti'' della Bce.

L'indicazione a prossimo governatore della Banca d'Italia è per Fabio Panetta il coronamento di un lungo percorso personale e di lavoro che lo ha sempre portato ad ottenere la stima di tutti, anche in seno al board della Bce dove continuerà a sedere sino al suo passaggio ufficiale a Palazzo Koch. Come sempre accade in casi del genere (dove il designato o la designata detengono posti importanti), Panetta alla Banca d'Italia apre la corsa alla sua successione in seno al vertice della Bce. Un posto che l'Italia non si può permettere di perdere, in considerazione anche delle turbolenze in materia di politica monetaria di cui Lagarde e i suoi colleghi sono responsabili, perseguendo la scelta di alzare i tassi di interesse. Misura di cui ieri lo stesso presidente della Bce ha annunciato la prosecuzione, rimediando le critiche del governo italiano.
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