Fusione Unicredit-Banco BPM: i titoli corrono nonostante le smentite

 
La giornata di Piazza Affari è stata estremamente positiva per i titoli di Unicredit e Banco BPM, proprio nelle ore in cui si sono nuovamente intensificate le voci che riguardano una possibile fusione fra i due istituti. In Borsa le azioni di Unicredit alle 14:29 segnano un aumento del 4,11% assestandosi a 7,022 euro mentre quelle di Banco Bpm salgono del 7,02% a 1,357 euro.

I rumors sono stati alimentati in primis da Milano Finanza a seguito dell'unione fra Intesa SanPaolo e Ubi Banca che ha riscosso grande successo, ma a far riscattare la scintilla è stata un'analisi di Equita. 

La società specializzata in consulenza finanziaria ha studiato lo scenario di un'integrazione fra Banco BpM e Unicredit, operazione che stando al report avrebbe "un importante razionale industriale perché andrebbe a rafforzare in modo molto significativo il posizionamento competitivo in Italia di Unicredit, la cui quota di mercato passerebbe a livello nazionale dall'11% attuale al 18%, mentre nel settentrione salirebbe dal 10% al 20% avvicinandosi alla medesima quota raggiunta da Intesa SanPaolo dopo aver acquisito Ubi".

Gli analisti hanno notato la crescente tendenza sia nel nostro paese che in Europa a creare istituti di dimensioni sempre più grandi con una quota di mercato che spesso supera il 20%, con l'obiettivo dichiarato di ottenere economia di scala a fronte di costi fissi e capitale più alti richiesti dal business per via degli investimenti nel campo tecnologico e le diverse regolamentazioni.

Secondo la simulazione di Equita, l'eventuale integrazione (sulla base di una valutazione di 2,4 euro per Banco Bpm) permetterebbe un aumento dell'utile per azione di Unicredit del 6% al 2022 e addirittura di 11 punti percentuali al 2023, con un ritorno sull'investimento stimato del 18%,

Per il momento il Banco ha smentito l'esistenza di un possibile incontro fra i Ceo Jean Pierre Mustier e Giuseppe Castagna mentre Unicredit ha preferito non commentare. Eppure gli effetti di queste voci si sono viste a Piazza Affari, con gli investitori che attendono notizie ufficiali, in un senso o nell'altro.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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