Dalla salute alla sostenibilità, la European Biotech Week celebra un settore che cresce e si diversifica. Con 4.888 imprese e 80mila addetti, le biotech italiane si confermano un motore strategico dell’economia e dell’innovazione.
(Foto: un laboratorio biotecnologico)
Il valore delle biotecnologie in Italia ha superato i 47,5 miliardi di euro, pari al 2,23% del Pil. Un comparto che conta 4.888 imprese e circa 80.000 addetti, fotografato da Assobiotec-Federchimica in apertura della European Biotech Week, la settimana dedicata alla ricerca e all’innovazione che si svolge in contemporanea in tutta Europa.
Una settimana per scoprire le biotech
Fino al 6 ottobre eventi, laboratori e dibattiti accenderanno i riflettori sulle molteplici applicazioni delle biotecnologie. Coordinata da Assobiotec-Federchimica, la manifestazione coinvolge università, scuole, centri di ricerca e imprese. Dal laboratorio per bambini al webinar per professionisti, il programma spazia dalla terapia genica e cellulare agli screening neonatali, dai nuovi farmaci alla transizione energetica, fino all’economia circolare e all’uso dell’intelligenza artificiale.
Un settore strategico per l’Europa
“È un’occasione unica per scoprire da vicino una tecnologia che l’Unione europea ha definito tra le più promettenti del XXI secolo”, afferma Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec-Federchimica. “Un settore che offre soluzioni concrete alle grandi sfide della società: dalla salute alla sostenibilità ambientale”.
I numeri del comparto biotech
I dati 2023 di Assobiotec-Federchimica mostrano che le applicazioni farmaceutiche restano il cuore del settore, rappresentando il 25% del fatturato. In testa si collocano i prodotti fermentati con il 31%, seguiti da sementi e alimenti (19%), diagnostica (11%), chimica (8%) e bioenergia (3%). Solo l’1% riguarda depurazione e ricerca sperimentale.
La mappa geografica conferma la forte concentrazione al Nord, con il 48% delle imprese distribuite soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Il Centro ospita il 25%, mentre Sud e Isole insieme raccolgono il 27%. Il settore è costituito prevalentemente da microimprese (54%), mentre le grandi aziende sono il 20%.
Il ruolo decisivo della farmaceutica
All’apertura della Biotech Week, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, sottolinea come “circa la metà dei nuovi farmaci approvati a livello globale deriva dalle biotecnologie”. Nel 2024, dei 84 nuovi farmaci autorizzati in Europa e negli Stati Uniti, 36 (il 43%) erano di origine biotecnologica. La media degli ultimi tre anni si attesta al 46% delle pipeline globali di ricerca.
In Italia, i dati dell’Aifa indicano che nel 2023 gli studi clinici su farmaci biotech autorizzati sono stati 241 su 611, pari al 39% del totale. Una cifra che evidenzia la centralità delle biotecnologie nella medicina contemporanea e nella capacità del Paese di attrarre ricerca clinica.
Tra innovazione e sostenibilità
Oggi le biotecnologie non rappresentano solo una risorsa per la salute, ma anche una leva strategica per la sostenibilità ambientale. Dalle tecniche di evoluzione assistita all’intelligenza artificiale applicata alla ricerca, passando per la bioenergia e le soluzioni per l’economia circolare, il settore contribuisce a delineare un futuro più resiliente e innovativo.
La European Biotech Week diventa così non solo una celebrazione, ma un osservatorio privilegiato sul futuro: quello in cui ricerca, impresa e società si incontrano per costruire modelli più sostenibili, inclusivi e competitivi. In gioco non c’è solo la crescita economica, ma la possibilità di rispondere alle sfide globali con strumenti concreti e all’avanguardia.