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Mundys: a Nizza l’aeroporto del futuro è già realtà

- di: Redazione
 
Mundys: a Nizza l’aeroporto del futuro è già realtà

Nel cuore del Mediterraneo, dove la bellezza della Costa Azzurra incontra il traffico internazionale di oltre 14 milioni di passeggeri l’anno, c’è un aeroporto che ha deciso di cambiare rotta al modo di volare. Lo scalo di Nizza Costa Azzurra, gestito da Aéroports de la Côte d’Azur (ACA) - partecipata al 56% dalla capo gruppo Mundys, leader globale nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile, guidata da Andrea Mangoni - ha ottenuto il Livello 5 dell’Airport Carbon Accreditation, il massimo riconoscimento mondiale in materia di sostenibilità ambientale. Solo il 4% degli aeroporti nel mondo può vantare questo traguardo, e Nizza è il primo grande scalo francese a raggiungerlo.

Mundys: a Nizza l’aeroporto del futuro è già realtà

È un risultato che racconta una trasformazione profonda. Dal 2011 ACA lavora a un percorso di decarbonizzazione reale, non basato su compensazioni ma su riduzioni effettive. Oggi Nizza ha tagliato oltre il 95% delle emissioni dirette di gas serra (Scope 1 e 2) rispetto al 2010, anticipando di cinque anni l’obiettivo europeo del 2030. La certificazione premia un percorso che va oltre l’aeroporto, estendendo la transizione ecologica all’intera catena del valore – fino alle emissioni indirette (Scope 3) legate ai voli e alle attività a terra – con un traguardo netto: neutralità totale entro il 2050.

“Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto da Aéroports de la Côte d’Azur, un impegno che gli consente di essere oggi tra i pochissimi aeroporti al mondo che hanno raggiunto il massimo riconoscimento con il Livello 5 espresso da ACI Europe. Per Mundys - come Capogruppo - questo risultato è una conferma importante del lavoro messo in campo per una gestione massimamente sostenibile delle infrastrutture. Con Aeroporti di Roma in Italia e Aéroports de la Côte d’Azur in Francia continueremo a operare per confermare gli impegni assunti, rappresentando come il comparto aeroportuale può fare da volano all’intero settore aeronautico sul fronte della riduzione delle emissioni”
ha dichiarato la Chief Asset Management Officer di Mundys, Elisabetta De Bernardi.

"Questa certificazione”, ha dichiarato Franck Goldnadel, Presidente del consiglio direttivo di ACA “premia anni di lavoro e dimostra che si può conciliare performance operativa e performance ambientale, sviluppare la nostra rete e allo stesso tempo proteggere il futuro”.
Per Olivier Jankovec, Direttore generale di ACI Europe, “l’aeroporto di Nizza è un leader globale. Da quando ha aderito al programma nel 2011 è stato in prima linea negli sforzi per il clima, operando oggi a emissioni nette zero per quelle sotto il proprio controllo e mantenendo un chiaro focus sulla decarbonizzazione totale entro il 2050”.

Dietro questo primato c’è una visione industriale che unisce tecnologia e sensibilità ecologica. L’ampliamento e la modernizzazione del Terminal 2, realizzati in pochi anni, hanno aumentato la capacità fino a 18 milioni di passeggeri l’anno senza incrementare le emissioni. Un risultato ottenuto grazie a 10.000 metri quadrati di nuove superfici, sei gate di imbarco, trentasei banchi check-in e un sistema di smistamento bagagli innovativo, alimentato da energia da fonti rinnovabili. L’intero edificio è servito da pannelli fotovoltaici e impianti geotermici, in grado di coprire il 20% del fabbisogno energetico. L’obiettivo: contenere le emissioni a soli 3 kg di CO2 per metro quadrato all’anno.

Ma l’efficienza non basta se non si rispetta il territorio. Per questo il progetto è stato sviluppato in collaborazione con un ecologo e un ingegnere ambientale per garantire la protezione della biodiversità della foce del Varo, area tutelata dal programma europeo Natura 2000. Grazie alla collaborazione con la Lega per la Protezione degli Uccelli (LPO PACA), l’intervento ha ridotto al minimo l’impatto sull’habitat naturale di oltre duecento specie di uccelli. È un esempio di come infrastrutture e ambiente possano crescere insieme.

Il progetto si inserisce nel quadro più ampio del Nice EcoVallée, iniziativa regionale che punta a coniugare sviluppo economico e tutela ambientale. Qui l’aeroporto diventa simbolo di una nuova mobilità: più silenziosa, più elettrica, più integrata. I voli decollano dalla pista sud, la più lontana dalle aree abitate, e le rotte sorvolano il mare fino a 9.000 piedi per limitare l’impatto acustico. Durante le soste, i motori restano spenti e la maggior parte delle operazioni è gestita con energia elettrica. Anche il sistema tranviario cittadino è stato potenziato per favorire l’accesso a emissioni zero.

Per Mundys, che controlla infrastrutture di mobilità in tutto il mondo, da aeroporti a reti autostradali e sistemi digitali, questo traguardo è la conferma di una strategia concreta. Il gruppo ha adottato un Climate Action Plan con obiettivi stringenti: emissioni nette zero entro il 2040, uso esclusivo di energia elettrica rinnovabile, riduzione del 50% delle emissioni legate agli investimenti e taglio del 22% di quelle generate dai flussi di accesso agli aeroporti.

A sostegno di questi impegni, Mundys ha costruito un portafoglio di finanza green da oltre 5,3 miliardi di euro, tra bond e prestiti legati alla sostenibilità. D'altra parte, la stessa Mundys sta portando avanti il percorso per integrare la sostenibilità nelle sue attività lungo l'intera catena del valore, grazie a una chiara strategia volta al trasporto sostenibile, attraverso il Climate Action Plan. Una direttrice del business ben delineata anche dal Vice Presidente di Mundys, Alessandro Benetton.

Lo stesso approccio guida il gruppo anche in Italia: a Fiumicino, la Solar Farm da 55.000 pannelli fotovoltaici e il progetto Pioneer, che riutilizza batterie di auto elettriche per immagazzinare energia rinnovabile, sono due esempi di innovazione già operativa.

Così, dalla Costa Azzurra al Lazio, il messaggio è chiaro: la transizione energetica non è un esercizio di stile, ma una nuova cultura industriale. Nizza, con il suo aeroporto verde, non è solo un modello per la Francia ma un banco di prova per l’Europa, dove sostenibilità e competitività si misurano con gli stessi strumenti. E il gruppo Mundys, che di quella svolta è l’architetto, dimostra che il futuro della mobilità non passa per le compensazioni, ma per le scelte strutturali che cambiano davvero l’aria che respiriamo.

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