(Foto: Livio Negro, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti).
Riceviamo e pubblichiamo
La lettera sulla Banca di Asti: visione partner e futuro dei territori
Gentile Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo pubblicato sul Suo giornale dal titolo “Banca di Asti, stop vendita e contromossa locale”, che affronta un tema delicato e comprensibilmente molto sentito dalla comunità astigiana.
Nel rispetto del dibattito in corso, ritengo utile condividere alcune considerazioni di contesto che aiutino a leggere la vicenda in una prospettiva più ampia.
Il periodo che stiamo attraversando è caratterizzato da profondi cambiamenti economici e sociali che coinvolgono anche il settore bancario.
Il mercato in cui operano le banche oggi non è più quello di dieci o vent’anni fa. Il sistema è entrato in una fase di forte consolidamento, in cui adeguate dimensioni patrimoniali e operative possono risultare decisive per affrontare con successo le sfide future. Le dinamiche regolatorie, tecnologiche e di mercato (dall’evoluzione dei requisiti di vigilanza allo sviluppo dei pagamenti dell’Euro Digitale e delle stablecoin, fino alla crescente competizione di operatori fintech) spingono sempre più verso integrazioni e aggregazioni: ignorare questo cambiamento significherebbe esporsi a un progressivo isolamento e, nel tempo, a un indebolimento della capacità competitiva.
Appare dunque evidente come la competitività della Banca e la sua capacità di continuare a servire il territorio dipendano da un progetto di ampio respiro, la cui lungimiranza risiede nella scelta di un partner strutturato. Solo un interlocutore portatore di un solido piano industriale può garantire quel bagaglio di competenze e risorse necessario a superare i limiti delle soluzioni di puro mantenimento o di breve periodo.
Nel dibattito pubblico, chi guarda con preoccupazione al cambiamento richiama temi fondamentali come l’identità della banca, il radicamento territoriale, l’occupazione, il sostegno alle imprese e alle famiglie. Sono istanze legittime e condivisibili, che la Fondazione da sempre riconosce e da sempre ha fatto proprie. Proprio per questo, però, è necessario affrontare il cambiamento con realismo: preservare questi elementi nel tempo richiede anche la capacità di adattarsi a un contesto in evoluzione che non è più quello del passato.
In questo scenario, è responsabilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, in qualità di azionista di riferimento, guidare il processo con visione e determinazione, definendo una traiettoria strategica che tenga conto delle sfide che dovranno essere affrontate nei prossimi 5-10 anni.
Certi che queste considerazioni possano contribuire a una lettura più completa e serena del quadro complessivo, ringraziamo per l’attenzione e restiamo a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.
Livio Negro
Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti