Dal taglio Irpef alle pensioni, famiglie e imprese: cosa cambia davvero.
La manovra economica è arrivata alle battute finali in Parlamento a fine dicembre 2025. Il testo mette insieme interventi su lavoro, previdenza, famiglia, fisco, imprese, scuola, cultura e sicurezza: un pacchetto ampio, con una doppia ambizione dichiarata nei giorni del confronto politico, cioè sostenere redditi e consumi senza perdere di vista i saldi.
Lavoro e Irpef: il taglio che allarga la platea
Il perno resta la rimodulazione dell’Irpef: per circa 13,6 milioni di contribuenti scende di due punti la seconda aliquota per i redditi fino a 50 mila euro. Sul versante contratti, gli incrementi retributivi vengono tassati al 5% per chi guadagna fino a 33 mila euro, con applicazione ai rinnovi 2024, 2025 e 2026.
Previdenza: età che sale e stop a scorciatoie
La manovra introduce un adeguamento dei requisiti: l’età pensionabile aumenta di un mese nel 2027 e di altri due mesi nel 2028. Dal 2026 gli assegni minimi crescono di 20 euro mensili. Viene inoltre bloccata la possibilità di anticipare la vecchiaia cumulando la rendita della previdenza complementare.
Non viene prorogata Opzione Donna. Si riducono le risorse per l’anticipo pensionistico dedicato a lavoratori precoci e usuranti. Si amplia anche la platea delle aziende chiamate a conferire il Tfr al fondo Inps: dal 2032 rientrano anche le imprese con 40 dipendenti.
Famiglia e Isee: casa più leggera nel calcolo
Per l’Isee cambia la valutazione della prima casa: nelle grandi città viene escluso dal calcolo un valore fino a 200 mila euro; altrove il tetto è 91.500 euro, con incrementi legati al numero dei figli.
Arriva un fondo da 20 milioni per il sostegno abitativo ai genitori separati e un rifinanziamento del fondo per il caregiver familiare (1,15 milioni per il 2026). Confermata la Carta “Dedicata a te”.
Imprese: ritorna l’iperammortamento
Dal 2026 riparte l’iperammortamento per investimenti in beni strumentali fino al 30 settembre 2028, riferiti a prodotti “made in EU”. Non vengono invece confermate le aliquote agevolate dedicate agli investimenti green.
Stanziati 1,3 miliardi per il credito d’imposta Transizione 5.0 e 532,64 milioni per la Zes. Dal 2028 debutta una ritenuta d’acconto per le imprese: 0,5% il primo anno e 1% dal 2029.
Banche e assicurazioni: contributo extra ai conti pubblici
Per banche e assicurazioni è previsto un aumento dell’Irap di due punti percentuali, insieme a misure su Dta, riserve e deducibilità delle perdite pregresse. Alle assicurazioni viene richiesto anche un apporto aggiuntivo di 1,3 miliardi tramite un acconto legato ai premi Rc di veicoli e natanti.
Fisco: rottamazione quinquies e nuove imposte
Parte la rottamazione quinquies: si possono chiudere i debiti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 con pagamento in un’unica soluzione o in un piano fino a 9 anni, con 54 rate bimestrali.
I buoni pasto salgono a 10 euro di soglia esentasse. Da gennaio raddoppia la Tobin tax. È prevista una tassa da 2 euro sui piccoli pacchi extra UE fino a 150 euro e un aumento progressivo delle accise sulle sigarette.
Scuola, cultura ed editoria
Arriva il bonus libri anche alle superiori con contributo comunale per famiglie con Isee fino a 30 mila euro. Con lo stesso tetto, un bonus fino a 1.500 euro per chi sceglie la scuola paritaria; i Comuni possono valutare anche l’esenzione Imu per le paritarie.
Dal 2027 debutta il Bonus Valore Cultura per i maturandi. I fondi per il cinema vedono una stretta ridimensionata (90 milioni nel 2026). Stanziati 60 milioni per il fondo editoria.
Casa, sport e sicurezza
Confermato il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa. La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% sul primo immobile e sale al 26% sul secondo; dal terzo immobile scatta il regime d’impresa. Anche immobili condonati possono accedere agli incentivi edilizi.
Per lo sport arrivano risorse legate a progetti olimpici, un rafforzamento dei fondi per l’America’s Cup a Napoli e il rifinanziamento del Fondo sport universitario. Sul comparto sicurezza, incrementi al Fondo per la specificità del personale dal 2026 e risorse aggiuntive per i servizi legati alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
Il capitolo simbolico: l’oro “del popolo”
Tra le norme più “politiche” c’è quella sulle riserve auree: l’oro gestito e detenuto dalla Banca d’Italia viene definito come appartenente al popolo italiano. Un passaggio dal peso soprattutto simbolico, inserito in una manovra che combina tagli fiscali, rimodulazioni e nuovi oneri.