BNL, giudice dà ragione a dipendenti. La banca prende atto della sentenza, ma difende le sue decisioni

- di: Redazione
 
Il giudice del lavoro ha accolto il primo dei ricorsi proposti da molti dipendenti della BNL avverso la cessione di sette ''presunti'' (dicono i sindacati) rami di azienda, relativi, in particolare, il back office e destinati ad AST, che fa parte del gruppo Accenture.
La BNL, da parte sua, nel prendere atto della determinazione del giudice e nell'annunciare il reintegro dei dipendenti, difende le sue scelte dicendosi quindi pronta a sostenerle nelle sedi competenti.
La sentenza ha spinto il segretario nazionale di Unisin, Tommaso Vigliotti, ad affermare che le cessioni ''sono illegittime'' e che ''i presunti rami d’azienda non rispettano i requisiti fissati dalla normativa vigente: ne eravamo convinti quando abbiamo osteggiato in tutti i modi quelle operazioni, rinunciando a sottoscrivere accordi capestro e che sarebbero stati anche immorali, ne siamo oggi ancora più convinti e i giudici stanno confermando le nostre ragioni''.

BNL, giudice dà ragione a dipendenti. La banca prende atto della sentenza, ma difende le sue decisioni

L'esponente sindacale si spinge, quindi, ad annunciare che ''nei prossimi mesi ci saranno diverse altre sentenze e altri giudici si pronunceranno: siamo fiduciosi di poter accogliere nuovamente i nostri colleghi in BNL, a dispetto della volontà della banca e continueremo a batterci con convinzione e senza risparmiare energie per il rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora''.
Vigliotti lancia anche un appello a BNL ad ascoltare ''chi, al tavolo delle trattative, ha sempre ricercato soluzioni condivise nell'interesse dell’azienda e dei lavoratori, e comprenda definitivamente che non saranno tollerati atteggiamenti arroganti e irrispettosi, né abusi di alcun genere''.

Il giudice, in sentenza, ha affermato che ''nel caso di specie, l’attività dei rami ceduti appare totalmente priva di autonomia funzionale, atteso che questi ultimi operano seguendo pedissequamente le linee guida organizzative determinate a livello centrale dalla banca cedente, impiegando i sistemi applicativi informatici concessi in uso dalla stessa. Pertanto, per quanto emerso, risultano ceduti soltanto lavorazioni e reparti'', quindi non ricorrendo l’ipotesi di cessione di rami di azienda.

Da parte sua BNL BNP Paribas in una nota, se afferma di prendere atto della sentenza, di rispettarla e, quindi, di avere avviato le procedure per darvi seguito, ribadisce la sua convinzione in merito alle scelte a suo tempo effettuate, sottolineando il ''valore industriale e strategico della partnership con Accenture. BNL si è quindi riservata ogni azione a sostegno della propria posizione''.
Per quanto riguarda il contratto di servizio con Accenture, BNL BNP Paribas ribadisce che esso ''rimarrà operativo così come gli impegni presi da entrambe le parti, al fine di continuare a perseguire un miglioramento costante e duraturo della qualità e velocità dei servizi offerti, continuando nell'ottimizzazione dei processi, adottando strumenti di analisi, pianificazione ed automazione all’avanguardia''.

Dando prova di realismo, la banca ha annunciato che ''provvederà, con effetto immediato, a ripristinare il rapporto di lavoro con i colleghi interessati dalla sentenza e ad avviare un percorso di informazione e confronto con le Organizzazioni Sindacali, così come previsto dal CCNL, per procedere alla definizione di soluzioni che permettano il mantenimento della continuità operativa presso Accenture, tenendo fede al pieno rispetto dei ruoli e della professionalità delle persone''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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