Bonomi: "Sul Green Pass, i sindacati hanno mostrato irresponsabilità"

- di: Daniele Minuti
 
Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, è intervenuto durante l'assemblea di Federalimentare tenuta durante CIBUS. E fra i vari argomenti toccati, c'è stato anche quello relativo all'ipotetico obbligo di Green Pass all'interno delle aziende.

Questione che secondo il capo di Confindustria, non è stata trattata come si deve: "I sindacati hanno mostrato irresponsabilità sull'applicazione di protocolli di sicurezza nelle imprese che includano il Green Pass. Ho provato in ogni modo a far capire che dovevamo fronteggiare questa nuova minaccia con lo stesso spirito che ci ha portato a concordare protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro quando ancora non c'erano i vaccini. Sarebbe bastato adeguare quelli esistenti all'uso estensivo del Green Pass nei luoghi di lavoro ma il sindacato, o almeno una parte di esso, ha detto no. Preferisce gettare la palla nel campo del governo e dire: 'Se volete e ve la sentite, imponete con una legge l'obbligo vaccinale'. È una fuga dalla responsabilità e non lo dico io, l'hanno detto sindacalisti di peso come Benvenuto, Pezzotta, Cofferati. È una posizione assunta sapendo che nella maggioranza c'è chi strizza l'occhio ai no-vax. E chiedere una legge significa in questo quadro non avere né il Green Pass né l'obbligo vaccinale. Non capisco come la responsabilità manifestata l'anno scorso ora sembra in questo Paese svanita".

Bonomi ha anche criticato il Governo Draghi riguardo la bozza di decreto sulle delocalizzazioni Orlando-Todde: "La ritengo una misura lesiva dell'interesse economico italiano, la fotocopia della logica punitiva della legge Florange francese del 2014, che fu poi del tutto smontata dalla Corte costituzionale francese come contraria alla libertà d'impresa garantita dai trattati europei. L'Industria ha ruolo preminente nella trasformazione alimentare del nostro Paese e la politica deve mettere in campo interventi che aiutino per i rischi strutturali di quello che è il secondo comparto della nostra industria, dopo la meccanica".

Paolo Capone, segretario generale dell'UGL, ha risposto alle critiche contro i sindacati: "Ora più che mai serve superare le polemiche strumentali e ideologiche nell'interesse del Paese, quelle di Confindustria non sono accettabili: la vaccinazione rappresenta un dovere morale e civile ed è il principale strumento di contrasto alla pandemia oltre che il presupposto indispensabile per una ripresa economica stabile. Come UGL, siamo favorevoli all'introduzione dell'obbligo vaccinale, tuttavia una scelta cruciale come l'estensione obbligatoria del Green Pass ai lavoratori, non può essere adottata mediante accordo sindacale, o peggio, in via unilaterale. A tal fine è essenziale una norma di legge ad hoc preceduta da una discussione del Parlamento. Sul fronte dell'organizzazione del lavoro e degli spazi comuni nelle aziende siamo disponibili a discutere delle soluzioni più idonee per rafforzare i presidi e le garanzie a protezione dei lavoratori. Auspichiamo, dunque, la convocazione di un tavolo fra Governo, parti sociali e datoriali per aggiornare i protocolli di sicurezza attualmente vigenti al fine di implementare le tutele".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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