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Bonus auto elettriche, il click day parte con una falla normativa: rischio esclusi e ricorsi

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Bonus auto elettriche, il click day parte con una falla normativa: rischio esclusi e ricorsi

Alla vigilia del click day previsto per il 22 ottobre, il Codacons segnala una criticità strutturale nel nuovo incentivo per l’acquisto di auto elettriche: la platea dei beneficiari è legata alle FUA (le “Functional Urban Areas”), ma l’elenco aggiornato dei Comuni entrerà in vigore solo a novembre. Il risultato è uno scollamento temporale che produce effetti opposti a seconda della residenza attuale.

Bonus auto elettriche, il click day parte con una falla normativa: rischio esclusi e ricorsi

L’associazione dei consumatori sottolinea che chi risiede in un Comune che sarà inserito nel nuovo elenco FUA solo a partire da novembre non potrà partecipare al click day, pur essendo oggettivamente all’interno dell’area che il legislatore intende sostenere. Al contrario, chi oggi vive in un Comune che uscirà dall’elenco il mese prossimo accederà al contributo pur perdendo il requisito a breve.

Finestra di incertezza e rischio di contenzioso
Il problema non è marginale poiché l’incentivo può arrivare fino a 11 mila euro per veicolo e i fondi — come già accaduto in precedenti bandi — sono attesi in esaurimento rapido. Di fatto, i cittadini esclusi oggi non potranno recuperare il diritto quando il loro Comune entrerà nel perimetro FUA aggiornato. La combinazione tra “click day” e mappa non allineata produce così un doppio sbilanciamento: spazio all’arbitraggio territoriale e terreno potenziale per contenziosi amministrativi.

Una questione tecnica con effetti finanziari
La criticità riguarda soprattutto il criterio scelto: non un requisito individuale, ma uno geografico incardinato su liste che vengono aggiornate in tempi diversi rispetto all’operatività della misura. L’assenza di un meccanismo di salvaguardia transitorio espone lo Stato al rischio di contestazioni da parte degli esclusi, con possibili richieste di riammissione su base retroattiva.

Il Codacons parla apertamente di “pasticcio” e segnala che l’effetto può essere paradossale: i fondi destinati a chi dovrebbe essere incentivato alla transizione elettrica potrebbero in larga parte andare a residenti che non rientreranno più nell’area prioritaria pochi giorni dopo l’erogazione.

Nodo di metodo, non solo di parametro

Il caso dimostra che la scelta di vincolare gli incentivi a un elenco territoriale aggiornato in ritardo rispetto al bando rischia di comprimere l’efficacia complessiva della misura. Se l’obiettivo è sostenere la transizione ecologica nelle aree a maggiore densità e pressione ambientale, l’allineamento tra mappa e finestra temporale di accesso diventa condizione essenziale per garantire equità e certezza giuridica.

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