Borsa: Europa debole a meta' seduta con timori su Cina, Milano -0,6%

- di: RCor
 
L'incremento dell'avversione al rischio, alimentata dal fallimento del big dell'immobiliare cinese Evergrande e dall'incertezza sulla politica monetaria americana, penalizza le Borse europee a meta' dell'ultima seduta della settimana. Gli investitori alleggeriscono infatti le posizioni sull'azionario vendendo in particolare i titoli delle materie prime (-1,62%), delle costruzioni (-1,18%) e del retail (-1,62%). A Piazza Affari il Ftse Mib cede cosi' lo 0,62%, mentre nel resto d'Europa Francoforte scivola dello 0,66%, Parigi dello 0,82%, Londra dello 0,81% e Amsterdam dello 0,39%. Tra i principali titoli milanesi, le banche restano sotto i riflettori in attesa mentre la Bce sta preparando una lettera la governo per contestare la tassa sugli extra profitti. Mps perde il 3,1%, Finecobank l'1,58%, Banca Mediolanum l'1,47% e Banca Generali l'1,33%. Giu' anche UniCredit (-1,24%) e Intesa Sanpaolo (-1,07%). In calo dell'1,54% Stellantis, mentre le trattative sindacali per il rinnovo del contratto negli Stati Uniti potrebbero portare allo sciopero dei lavoratori. Nel resto del listino Visibilia Editore balza del 18,1%. Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro si mantiene sotto quota 1,09 dopo che i verbali dell'ultimo vertice della Fed hanno mostrato che le preoccupazioni sull'inflazione si mantengono in primo piano: la moneta unica vale 1,0866 dollari da 1,0876 ieri in chiusura. L'euro incrocia lo yen a 158,04 (da 158,82), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 145,44 (da 146,04). In lieve calo il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Brent segna -0,29% a 83,88 dollari al barile, mentre la consegna settembre sul Wti cede lo 0,17% a 80,25 dollari (-0,25% a 79,70 il contratto per ottobre). In discesa dello 0,9% a 36,5 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam.
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