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Borsa Milano sale ancora, sprint di Mps e Mediobanca

- di: Matteo Borrelli
 
Borsa Milano sale ancora, sprint di Mps e Mediobanca
Piazza Affari guida l’Europa, bene anche Telecom e Saipem – Ferrari e Diasorin frenano il Mib – Petrolio in rally, spread giù a 86 – Wall Street in lieve rialzo mentre Trump agita i dazi.

Rimbalzo d’agosto per i listini europei

Giornata di generale ottimismo sui mercati azionari europei, con Piazza Affari che svetta grazie al rimbalzo dei bancari e al buon tono dei titoli energetici. Il FTSE MIB chiude in rialzo dello 0,66%, sopra i 34.000 punti, mentre l’indice FTSE Italia All Share guadagna lo 0,60%. In parallelo, l’Euro Stoxx 50 sale dello 0,22%, segno di una fiducia diffusa ma contenuta.

In Europa chiusure contrastate ma nel complesso positive: Francoforte segna un +0,21%, Parigi avanza dello 0,18%, Londra fa +0,27%. Brillante Madrid, che cresce dello 0,93%, mentre Zurigo scivola dello 0,86% zavorrata dal comparto pharma. Segno meno anche ad Amsterdam (-0,35%) e Bruxelles (-0,17%), mentre Vienna chiude piatta (0,00%) e Stoccolma segna un modesto +0,15%. Lisbona resiste con un +0,40%.

Milano spinta da banche ed energia

A Piazza Affari si mette in luce Banca Mps, protagonista di un rally del +5,30% dopo giorni di volatilità. Fortissima anche Mediobanca che chiude a +4,08%, sull’onda delle manovre strategiche in corso legate al risiko bancario italiano. Bene Telecom Italia (+2,75%) e Saipem (+2,06%), in scia al rimbalzo del greggio.

Sul fronte opposto, giornata difficile per Ferrari (-2,64%), penalizzata da prese di profitto dopo i recenti massimi. Scivolano anche DiaSorin (-2,39%) e STMicroelectronics (-1,76%), quest’ultima colpita dal nervosismo sul fronte dei dazi tech tra Usa e Ue. Male anche Brunello Cucinelli, in calo dell’1,16%.

Mid e Small Cap: i migliori e i peggiori

Nel segmento Mid Cap brilla Sesa con un balzo del +4,17%, seguita da BFF Bank (+4,10%) e NewPrinces (+3,40%). Bene anche Banco di Desio (+3,21%). Sul lato negativo affondano Reply (-2,63%), El.En (-2,48%) e CIR (-2,37%).

Nel comparto Small Cap, i riflettori restano accesi su titoli legati alla tecnologia e alla finanza, mentre subiscono ribassi marcati realtà della sanità privata come Garofalo Health Care (-2,34%).

Wall Street in lieve rialzo, ma Trump agita i mercati

Quando in Italia sono le 17:40, la Borsa di New York registra un andamento cauto ma positivo. L’indice S&P 500 segna un progresso dello 0,23%, sostenuto dai buoni dati macro sull’occupazione privata ma con l’attenzione puntata su Donald Trump, che ha ribadito l’intenzione di introdurre dazi del 35% contro l’Unione Europea a partire dal 7 agosto. L’incertezza su questo fronte limita gli acquisti e mantiene la volatilità elevata.

Spread in calo e BTP più solidi

Si riduce leggermente la tensione sui titoli di Stato italiani: il differenziale tra Btp e Bund scende a 86 punti base, con un calo di un punto rispetto alla vigilia. Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,42%, segno di un mercato obbligazionario più sereno, anche se sempre vigile sulle prossime mosse della BCE.

Cambi, oro e materie prime: ecco i segnali

Sul mercato valutario l’euro si apprezza sul dollaro, scambiando a 1,0902, in aumento dello 0,40%. Il segnale viene letto come una momentanea tregua nel duello monetario tra le due sponde dell’Atlantico, complice un dollaro più debole dopo le parole prudenti della Fed.

Scivola invece l’oro, che si ferma a 3.365,9 dollari l’oncia, in calo rispetto alla vigilia. Gli investitori riducono la copertura sul metallo giallo, tornando verso asset più rischiosi.

In netta risalita il petrolio WTI, che guadagna l’1,78% e si avvicina ai 83 dollari al barile, sostenuto da un calo delle scorte Usa e dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. In rialzo anche il gas naturale, che recupera terreno dopo settimane di debolezza, sulla scia di temperature torride e domanda da raffreddamento in aumento.

Prossimi appuntamenti: occhi puntati sul 7 agosto

La giornata di oggi ha vissuto su un clima di attesa: tra meno di 24 ore, Donald Trump potrebbe lanciare la nuova offensiva protezionistica contro i partner commerciali europei. Nessun accordo è stato raggiunto finora, e la minaccia di dazi punitivi al 35% resta sul tavolo.

“L’attacco di Trump rischia di riaccendere la guerra commerciale in un momento in cui l’economia globale mostra segnali di fragilità, con l’Europa esposta in prima linea”, hanno commentato gli strategist di JPMorgan (New York, 6 agosto).

Cauta fiducia, ma allerta dazi

I mercati azionari chiudono una seduta positiva ma prudente. La corsa di Mps e Mediobanca ha galvanizzato Milano, mentre l’Europa rimane divisa. I dati macro restano favorevoli, ma l’ombra lunga delle tensioni Usa-Ue incombe. La prossima mossa di Trump potrebbe cambiare le carte in tavola: investitori e imprese europee sono in allerta.

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