Borse: i timori per le vicende ucraine condizionano i mercati

- di: Redazione
 
I timori per quanto sta accadendo in Ucraina e per le strategie contro il Covid adottate dalla Cina continuano a condizionare i mercati asiatici. Indici in arretramento, quindi, a Tokyo, Seul, Hong Kong e Shanghai. L'attenzione degli analisti è anche rivolta alle prossime mosse della Federal Reserve, che potrebbe decidere di mantenere la sua strategia determinata, che si è tradotta in aggressivi aumenti dei tassi di interesse, che, nelle intenzioni dell'istituto, dovrebbero rallentare i processi inflazionistici. Il benchmark giapponese Nikkei 225 ha perso lo 0,1% nelle negoziazioni mattutine a 27.990,62. Lo S&P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,2% a 7.138,20, dopo che i dati del governo hanno mostrato che la situazione occupazionale è migliorata a ottobre rispetto a settembre.

Borse: i timori per l'Ucraina condizionano i mercati

Il Kospi della Corea del Sud è sceso dello 0,6% a 2.461,74. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso di quasi lo 0,9% a 18.101,00, mentre lo Shanghai Composite è sceso dello 0,5% a 3.105,87.
A Wall Street, i rivenditori e le società tecnologiche hanno guidato un ampio calo. L'S &P 500 è sceso dello 0,8%, annullando la maggior parte dei guadagni del giorno prima. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,1% e il Nasdaq ha perso l'1,5%.
Gli scoraggianti aggiornamenti trimestrali di Target e di altri giganti della grande distribuzione hanno spinto gli investitori a vendere, nonostante un rapporto governativo mostri che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste forti il mese scorso.

Nel complesso, l'S &P 500 è sceso di 32,94 punti a 3.958,79. Il Dow è scivolato di 39,09 punti a 33.553,83. Il Nasdaq ad alto contenuto tecnologico è sceso di 174,75 punti a 11.183,66. Anche i titoli delle società più piccole hanno perso terreno. L'indice Russell 2000 è sceso di 36,04 punti, o dell'1,9%, a 1.853,17.

L'ultimo rapporto del governo sulle vendite al dettaglio di ottobre mostra che la spesa dei consumatori rimane forte, anche se non è chiaro se ciò sia dovuto ai maggiori acquisti o ai prezzi più alti.
I rendimenti obbligazionari sono stati misti. Il rendimento del Tesoro a 10 anni, che influenza i tassi ipotecari, è sceso al 3,69% dal 3,78% di martedì scorso. Il rendimento del Treasury a due anni è salito al 4,37% dal 4,35% di martedì scorso.
Nel commercio di energia, il greggio USA di riferimento ha perso 67 centesimi a 84,92 dollari al barile, mentre il Brent, lo standard internazionale, è sceso di 62 centesimi a 92,24 dollari al barile.
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